Roma – Se non si è compreso male, Mattarella (che ha giustamente citato la Costituzione che prevede rinnovi quinquennali) ha detto di aver recepito l’indicazione di più partiti a voler tentare di formare un governo cercando una maggioranza parlamentare. Le soluzioni in campo mi sembrano sostanzialmente due.
1) INTESA PD-CINQUE STELLE. In questo caso avrebbero 332 seggi alla Camera (-7 deputati fuoriusciti dai Cinque Stelle fa 325), ovvero 10 in più rispetto alla maggioranza richiesta (315). Il problema sorgerebbe in Senato, dove avrebbero 162-7= 155 seggi, ovvero sei IN MENO dei 161 necessari. Anche con l’eventuale apporto di Leu e +Europa cambierebbe poco: 155 + 5= 160. Sarebbe obbligatorio, dunque, andare ad allargare ulteriormente la ricerca, estendendola ai partiti e ai movimenti ancora più piccoli.
2) INTESA LEGA, FORZA ITALIA, FDI. Qui la situazione è ancora più difficile. 262 seggi alla Camera sui 315 necessari (ammettiamo che i 7 transfughi Cinque Stelle convergano si sale a 269); 135 seggi al Senato sui 161 che servono. Anche in questo caso ci sarebbe da allargare il confine della improvvisata coalizione, ma con margini di manovra ancora più ristretti: bisognerebbe pescare tra malpancisti, fuggitivi e chissà cosa altro.
Cosa altro si deve pensare? Un Lega-Cinque Stelle bis con facce nuove dovrebbe, a rigor di logica, lasciar fuori sia Salvini che Di Maio. Impossibile. Senza contare le differenze, marcate, che i partiti hanno messo in campo, anche quelli in “trattativa”, come 5S e Pd.
In sostanza dunque tentativo di Mattarella, pur doveroso, sia destinato a fallire.
(di Stefano Dascoli, giornalista de Il Messaggero)