Governo Pd-M5s, Zingaretti: “No a contratto, si a patto sui contenuti”
Il segretario Pd con un linguaggio arcaico ante prima Repubblica conduce le trattative con i grillini
ROMA – “In un governo di svolta e discontinuità la discontinuità credo debba essere garantita anche da un cambio di persone, ci sono opinioni differenti ma ribadisco la mia posizione, anche convinto che si troverà una soluzione in un confronto. Noi ci impegneremo per trovarla e sono convinto che la troveremo. Al momento ancora non si è determinata”. Lo dice il segretario Pd, Nicola Zingaretti, in conferenza stampa. “Il tema dei contenuti è importante, l’Italia non capirebbe un rimpastone”, aggiunge.
“Siamo al lavoro per un patto di governo, non per costruire ultimatum, veti o contrapposizioni”
“Noi vogliamo porre al centro una verifica se esistono le condizioni, non tra due programmi paralleli, ma per costruire un programma utile per l’Italia. Faccio appello al Movimento 5 stelle e alla Sinistra perché si superino le timidezze e che si apra già un confronto nel merito delle questioni”. Zingaretti ribadisce di non credere in “un contratto” di governo ma di preferire “un patto che possa dare all’Italia l’idea e l’indirizzo su dove si debba andare”.
A partire da oggi “il lavoro dei tavoli prosegue con i sindaci e i presidenti delle regioni e se ce la facciamo, nonostante tempi stretti, ci rivolgeremo anche ai soggetti dell’associazionismo”.
“Tra le tante proposte confermiamo di voler abbassare le tasse ai redditi medio bassi, con un massiccio intervento come priorità e come segnale che vogliamo dare al paese”, spiega Zingaretti. “Vogliamo un paese più green, più giusto, più a misura delle donne e che metta molto di più al centro il tema del lavoro, della crescita, dello sviluppo e delle infrastrutture utili”, sottolinea. “Siamo molto preoccupati dall’eredità del vecchio governo per quanto riguarda la situazione economica e finanziaria, condividiamo l’obiettivo della sterilizzazione dell’Iva. Ma quella è una parte del problema, bisognerà lavorare, e nessun governo potrà nascere se su questo non c’è chiarezza, su una nuova stagione anche nelle politiche economiche”. Zingaretti parla anche di “un fondo per la riconversione green delle aziende, un intervento per la rivoluzione digitale, su scuola e università”.
Bisogna “assumersi le responsabilità delle proprie idee”, chi parli “dica nome e cognome. Faccio appello a tutti i dirigenti e le dirigenti della segreteria, dei gruppi parlamentari, degli amministratori. Come hanno detto tutti siamo in un momento delicato, si parli con i fatti” e serve che “i processi politici vengano gestiti nella massima serenità. Le cosiddette fonti delle quali non si conosce chi c’è dietro io neanche le commento. (Dire.it)