Venezia 76, Joaquin Phoenix da Oscar nel film “Joker” di Todd Phillips
Il film in concorso alla Mostra del Cinema e' stato presentato al Lido. Presenti alla conferenza stampa il regista e il protagonista
VENEZIA – In una metropoli in decadenza, dominata da violenza e sporcizia, gli ultimi vengono abbandonati al loro dolore. Invisibili, provano a farsi spazio in un mondo che non li riconosce o che, quando percepisce la loro esistenza, tenta di schiacciarli. E’ Gotham City, ma potrebbe essere Roma, New York o un’altra qualsiasi metropoli, la citta’ matrigna in cui e’ ambientato il “Joker” di Todd Phillips, la prima pellicola che ha come protagonista il celebre villain dell’universo DC Comics. A vestire i panni, scarni, del protagonista uno straordinario Joaquin Phoenix, che si e’ sottoposto a una dieta ferrea per calarsi ancora meglio nel personaggio. Il film, in concorso alla 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e’ stato presentato questa mattina al Lido, alla presenza del regista e del protagonista.
“Mi ha sempre attratto la complessità di Joker e ho pensato che sarebbe stato interessante esplorarne le origini visto che nessuno lo aveva ancora fatto. Quindi io e Silver Scott abbiamo iniziato a scrivere una versione di come poteva essere questo personaggio prima che tutti lo conoscessimo, potendo godere di un’estrema liberta’- ha raccontato in conferenza stampa Philips, che e’ anche co-sceneggiatore della pellicola-. Abbiamo potuto scegliere elementi del fumetto che ci piacevano e che volevamo restassero e scartarne altri”.
Alla stesura della storia, che e’ andata di pari passo alla composizione di una colonna sonora che aderisce perfettamente al linguaggio filmico e spesso lo esalta e lo completa, e’ seguita la costruzione del personaggio, sulla quale Philips e Phoenix si sono continuamente confrontati. E’ nata cosi’ la risata di Joker, o per meglio dire le risate di Joker, ognuna con il suo specifico significato. “Prima della sceneggiatura Todd mi ha fatto vedere alcuni video- ha raccontato l’attore-, voleva una risata quasi dolorosa che rappresentasse una parte di Joker che stava emergendo. Nel costruire il personaggio volevamo avere un approccio completamente nuovo. Non volevo fare riferimento a niente del passato”.
Missione decisamente compiuta. “Joker” di Todd Phillips non ha nulla a che vedere con cio’ che finora ci e’ stato mostrato. E’ un viaggio dentro la mente e la vita di un uomo, dentro il suo passato, la sua sofferenza, che rappresenta quella di una societa’ che ha perso ogni valore. “Non e’ un film politico”, ha teso a precisare il regista, eppure chiunque viva in una metropoli disfunzionale facilmente riesce ad identificarsi con questo personaggio, con il suo grido d’aiuto inascoltato. Un uomo che non sapeva di esistere prima della sua trasformazione in quello che diventera’ il terribile nemico di Batman.
Poetico nella sua follia, straordinario nell’interpretazione di un magnifico Joaquin Phoenix (si sente gia’ profumo di Oscar), perfetto nella composizione, come nella regia e nella fotografia, il film si ciba del cinema degli anni ’70, caro al regista, periodo storico in cui la pellicola viene ambientata. Tra atmosfere che (involontariamente?) evocano film come “Taxi Driver”, “V per vendetta” e “Re per una notte” (con Robert De Niro presente fisicamente nella pellicola, nei panni di un anchorman che contribuira’ alla distruzione psicologica del protagonista), a passo di una danza liberatoria, suggestiva e inquietante al tempo stesso nasce il nuovo Joker, destinato a segnare uno spartiacque nel genere cinematografico dei supereoi. Da oggi nulla sara’ piu’ lo stesso.
(Maria Rita Graziani – Agenzia Dire)