ROMA – “E’ allarme sociale, appena ieri l’Oms certifica che i meno abbienti vivono 7 anni in meno dei piu’ ricchi. Rimanendo nel nostro Paese, nell’ultimo anno e mezzo circa 7 milioni di italiani per motivi economici hanno dovuto rinunciare alle cure. Le continue revisioni al ribasso degli indici per accedere alle prestazioni sanitarie e gli aumenti del costo del ticket costringono sempre più a fare scelte diversificate e restrittive. Il rapporto EHCI 2017 ha posizionato il Sistema sanitario nazionale italiano al 20° posto su 35 paesi europei e l’Italia è il paese europeo con la più grande differenza tra Regioni di PIL pro-capite, dove la spesa nella regione più povera è solo 1/3 di quella della più ricca”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario Generale di Federcontribuenti e responsabile sanità e sociale dell’associazione dei consumatori, Filippo Fordellone sull’ ultimo rapporto dell’ Organizzazione Mondiale della Sanita’ sulle condizioni di vita in Europa. Aggiunge Fordellone: “L’agiatezza puo’ influire sulla longevita’ e la cura della persona in termini di educazione alimentare e di buone norme igieniche e di controllo della propria salute danno certamente una prospettiva di vita diversa. Ma riguardo le cure sanitarie, sebbene una serie di servizi di base siano gratuiti, le spese a carico dei pazienti sono eccessivamente elevate (23% del totale, rispetto ad una media UE del 15%); il dato peggiore riguarda le cure odontoiatriche, come se avere un sorriso sano fosse solo un fattore estetico”. Nella fascia di reddito più bassa la percentuale di cittadini che segnalano bisogni sanitari non soddisfatti per motivi economici è particolarmente elevata, lasciando intravedere marcate disparità nell’accesso all’assistenza.