Suicidio assistito, la Consulta: “Chi lo agevola non è punibile”. Cappato: “Siamo tutti più liberi”
La Corte si pronunciava in via incidentale su richiesta della Corte d'Assise di Milano sul processo a Marco Cappato nel caso di Dj Fabo
La Corte Costituzionale ha subordinato “la non punibilità al rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua (articoli 1 e 2 della legge 219/2017) e alla verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del SSN, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente”.
La Corte sottolinea che “l’individuazione di queste specifiche condizioni e modalità procedimentali, desunte da norme già presenti nell’ordinamento, si è resa necessaria per evitare rischi di abuso nei confronti di persone specialmente vulnerabili, come già sottolineato nell’ordinanza 207 del 2018. Rispetto alle condotte già realizzate, il giudice valuterà la sussistenza di condizioni sostanzialmente equivalenti a quelle indicate”.
La Corte Costituzionale torna a sollecitare il Parlamento perche’ legiferi sull’eutanasia. La Corte parla infatti di “un indispensabile intervento del legislatore”.
“La Consulta ha deciso: chi è nella condizioni di Fabo ha diritto a essere aiutato. Da oggi siamo tutti più liberi, anche chi non è d’accordo. È una vittoria della disobbedienza civile, mentre i partiti giravano la testa dall’altra parte. Vi aspetto al Congresso dell’Associazione Coscioni”. Cosi’ ha affermato Marco Cappato. (www.dire.it)