Roma – Era nato il 13 febbraio 1915 al Pontratico Ermense Bertini, da Mameli e da Ada Cantini. Li rimase e visse tutta la sua giovinezza con la sua famiglia; la sorella Mena ed i fratelli Bertino ed Evaristo. Nel 1936, Ermense, castellinese decise di seguire le orme del fratello Bertino, che aveva intrapreso a Milano la carriera teatrale. Poi approdò in Brasile, a Porto Seguro, ove visse gran parte della sua vita insieme alla moglie Leda e a sua figlia ClaraLicia. Nel settembre 1989, qualche anno prima di morire, decise di dedicare alla “su Hastellina” una pubblicazione “Reminiscenze di Castellina” che scrisse dal Brasile cosciente del fatto che data la lontananza rischiava di concludere la sua esistenza terrena senza poter rivedere il paese natale tanto amato. Morì a Porto Alegre nel 1996, e tre anni prima e precisamente il 26 luglio del 1993, ebbe a dedicare una ode dal titolo “La mi Hastellina”…
…un sò se Castellina la rivedo, o se mi resta ‘ngola huesta voglia. Che sia sortanto un sogno, io un ci hredo, perchè se la memoria un mi s’imbroglia. Tutte le vorte he sento ‘r pizzihore” (voglia di rivedere Castellina) , un passa morto tempo e te lo diho; quello he sta qui dentro der mi huore mi preme home fosse un grande amiho”.
Reminiscenze di Castellina, è una raccolta di poesie, che compongono questa pubblicazione, dove si narra un pò la storia di Ermense Bertini e del suo amore per Castellina. Volle dedicare la prefazione a Iraldo Mangoni, un illustre poeta castellinese, al Municipio di Castellina e a tutta la popolazione. Inizia con una ode a Castellina, prosegue con poesie dedicate al Parco della Rimembranza, alla via di Cotone, al sole di Castellina. Poi ci sono tracce di memoria per tutta la sua famiglia, con descrizione in rima del babbo, della mamma, dei fratelli e di qualche nipote. Una ode che esalta le radici, che documenta la storia e la cultura di un tempo, la voglia di emergere e di realizzarsi che però non ha mai spezzato quel cordone ombelicale con il paese nativo.
E’ stato un attore Ermense Bertini, dedicato al mondo dello spettacolo ed era dotato di una grande signorilità e spirito di allegria, che è tipico in chi ha origini etrusche.
(n..d.d.r.) Lo zio Ermense era il fratello della mia nonna Mena, con lui ho avuto la fortuna di trascorrere serene e belle giornate, in cui Castellina era sempre al centro dell’attenzione. Per questo, a distanza di anni, per continuare a far vivere ancora la sua memoria, e per onorare la città di Castellina che fa parte della storia di famiglia, ho voluto dedicargli questa recensione. Daniele Imperiale Direttore di Uffici Stampa Nazionali