Ex Ilva, Conte: “Arcelor restituisce la fabbrica”. La richiesta dei tarantini: “Chiudete il mostro”
Il premier a Taranto per parlare con gli operai si ferma fuori dalla fabbrica a chiedere ai tarantini cosa fare per il futuro dello stabilimento
ROMA – “Valuteremo tutte le opzioni. Arcelor Mittal restituisce la fabbrica. Questa e’ la situazione”, dice il premier Giuseppe Conte incontrando i lavoratori all’Ilva di Taranto.
“Dobbiamo valutare le alternative, perche’ da quello che ci e’ stato detto non hanno nessun interesse a proseguire il piano industriale. Dobbiamo sfruttare qualsiasi situazione perche’ puo’ portare a delle opportunita’. Ma in questo momento non ho un progetto alternativo da offrire. Valutiamo tutto”, aggiunge.
Giacca, camicia bianca, senza cravatta. Giuseppe Conte si presenta con un look poco istituzionale ai lavoratori dell’ex Ilva davanti allo stabilimento di Taranto.
Il premier ha appuntamento con il consiglio di fabbrica. Ma viene fermato nel piazzale della portineria D dai lavoratori in cassintegrazione, dai rappresentanti delle associazioni e dei comitati.
Nonostante il caos, il premier non si scompone, risponde ai più esagitati cercando di riportarli alla calma e precisa: “Sono qui per ascoltare. Parlo dopo, rispondo a tutte le domande”, assicura.
Tante le richieste di chiusura dell’Ilva: “Qui la gente rinuncia a fare persino i figli. Io ho 38 anni e non voglio fare figli qui. Lei e il presidente della Repubblica dovete assicurare il rispetto della Costituzione, dovete garantire lavoro, ambiente, salute che qui non sono garantiti”, dice un giovane.
Il presidente del Consiglio procede lentamente tra la folla. Parla con tutti. “Lei come la vede?”, ripete ad ognuno. Ad un ragazzo in cassa integrazione chiede espressamente quale sia la sua soluzione per salvare l’Ilva. “Per me deve essere chiusa subito- risponde l’operaio- gli operai devono lavorare per la bonifica. Non ci dovete lasciare il mostro. Tanto ambientalizzare questa fabbrica e’ impossibile”.
Conte fa presente che cosi’ si perderebbero molti posti di lavoro. Un operaio propone di “salvare solo l’area a freddo. Ci vorrebbe una chiusura programmata. Qui dentro- aggiunge- ci sono 100 mila tonnellate di amianto” (www.dire.it)