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La cruda Roma analizzata in chiaroscuro in un contest tra sceneggiatura e realtà virtuale

Il format sarà realizzato nel 2020 dal regista sceneggiatore Giuseppe Cossentino in collaborazione con Uffici Stampa Nazionali


Roma
– Una Roma cruda e bella che affascina, intriga e fortifica. E’ l’analisi di una città metropolitana vista sotto un profilo grafico-narrativo che mette in sinergia l’arte cinematografica, la scrittura, il giornalismo. In una realtà virtuale con il progetto Azzurra Collection Roma Cruda, si vuole dunque raccontare con un occhio a sfera di diamante, le varie sfumature, i rischi, le passioni, le crudità che comporta per l’appunto la vita nella città eterna.

Il format sarà realizzato in collaborazione con lo sceneggiatore e regista Giuseppe Cossentino, l’Istituto Internazionale per la Cooperazione Economica per l’aspetto della informazione certificata con la redazione di Uffici Stampa Nazionali.

Il battesimo del format è la grafica narrativa che si riconduce ad una frase contenuta nel brano “Reggime er gioco” del gruppo “Il muro del canto”, che ha celebrato letteralmente il 99° anniversario della fondazione di uno dei quartieri storici di Roma e noto per eccellenza: “la Garbatella”.

Un racconto grafico narrativo che ha un filo conduttore ma nel contempo diversifica una realtà romanzata ma realista. Le prime quattro parti sono titolate per l’appunto:

  • Roma cruda
  • Roma attraente
  • Roma intrigante
  • Roma tenebrarum

La scrittura sarà curata da Daniele Imperiale, giornalista e social media strategist, mentre l’aspetto relativo all’attuazione scenica dal regista Giuseppe Cossentino e la sua Mass Media Comunicazione, realtà particolarmente caratterizzata a livello nazionale ed estero per l’alto livello professionale di settore.

Il format raccoglie una serie di testimonianze popolari, sensazioni di vita nei quartieri romani: dalle periferie al centro. Il confronto è sottile e riesce nei vari racconti ad affermare una sorta di romanità occulta anche tra diversi ceti apparentemente distanti tra loro. Ed in una città immensa, dove l’umanità sembra venir meno, esce fuori anche lo spaccato della Roma buona quella del boom economico che ancora oggi affascina e fa sorridere. Ma emerge anche il quadro di una Roma che preoccupa per molti aspetti, non sempre imputabili ai romani, con una analisi del rapporto tra quelli veri, i romani de roma, quelli importati, e quelli che la vivono occasionalmente. E poi c’è il contest della musica, di una romanità che molti gruppi emergenti raccontano con grande ed immenso carisma ma non riescono a “svettare”. Ecco il format vuole essere anche una occasione per fornire strumenti per talenti nascosti, che possono e devono essere protagonisti della romanità del terzo millennio avanzato.

(Il regista sceneggiatore Giuseppe Cossentino)

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