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Un filosofo contemporaneo Silvio Ceccato in un suo libro ‘Ingegneria della felicità’ diceva: “Se dico gioco è più facile”. Attraverso il gioco è possibile elaborare il dolore. Gioco e il dolore hanno un rapporto molto intenso. Il comico tradizionale riesce ad essere tale perché secondo gli esperti ha provato determinati dolori ed è riuscito ad elaborare e farne quasi un’arma vincente.

Loris Amato è nato 47 anni fa da una famiglia di artisti. Suo padre, era musicista, i suoi tre fratelli musicisti, lui il quarto. Si occupa di animazione. Fa il batterista del trio jazz con i suoi fratelli ‘Amato’s jazz trio’. Suona in diversi gruppi rock e di musica pop. Inoltre, canta e presenta. Insomma è un’artista completo.

È cresciuto in un ‘dammuso’ la così detta cantina, dove c’erano strumenti e dove avvenivano sempre concerti da night club, jazz club. La notte rimaneva li ad ascoltare qualche disco, gli piaceva quell’atmosfera. Poi  è arrivato lo spettacolo, a cui si è aggiunto velocemente l’illusionismo. Ha conosciuto un prestigiatore e da lì ha cominciato ad affascinarsi a questa professione. Questo lavoro gli richiede molta preparazione, impegno, tanto studio e tanta disciplina. “L’illusionismo è il poter donare, creare e ricreare delle emozioni, delle atmosfere tali che lo spettatore possa sognare. È una forma d’arte, una forma di espressione” aggiunge Loris ad ogni suo racconto. Grazie alla magia è riuscito ad elaborare un lutto molto importante in famiglia. Ha perso un fratello in un incidente stradale e sua madre che cinque anni dopo se n’è andata pure lei per il dolore. Nove anni dopo è riuscito a scrivere uno spettacolo dedicato a loro: “Il Baule delle meraviglie”.

“Ero in un villaggio turistico e alla fine dello spettacolo una bambina di otto anni, si è seduta in braccio a me e piangendo mi ha detto: “Sei stato bravissimo. Visto che sei così bravo potresti far ritornare mio papà dal cielo?”…. “Io non potevo dunque gli ho spiegato che in realtà suo padre era ora un angelo. Mi si è spezzato il cuore e la cosa meravigliosa è stata questa sensazione di aver regalato anche ad una bambina l’idea che io potessi essere un anello di congiunzione tra lei e suo padre”…

Dopo aver ascoltato queste parole, non è stato necessario aggiungere altro allo straordinario mondo del gioco e dei suoi artisti.

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