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Sanità,Fordellone chiede maggiori tutele per gli operatori sanitari.

Roma  – “Triste scenario quello che ci appare quotidianamente per via del dilagare della pandemia dovuta al COVID 19”. Questo è quanto si legge in una nota diramata dal segretario nazionale Unifad sanità, professor Filippo Fordellone. “Nonostante l’emergenza -dichiara Fordellone- sono tante le criticità che emergono in ambito sanitario, ma è opportuno che siano evidenziate. Gli operatori sanitari, negli ultimi tempi, sono sottoposti ad una mole di lavoro eccessivamente intensa e stressante, che talvolta li induce ad andare oltre l’orario di servizio”.

“Esemplare- aggiunge il segretario Unifad sanità- quanto sta accadendo in Campania, dove, nonostante le mille difficoltà dovute all’emergenza del Coronavirus, alla carenza di dispositivi di protezione, al dimensionamento del personale, gli operatori del 118, oltre ai turni strazianti, sono esposti a mille rischi. Ogni giorno, si trovano a combattere contro il nemico silenzioso del COVID 19”. “Ma proprio in questi giorni, a coronamento del periodo intenso e particolare -incalza Fordellone- il personale del 118, è stato raggiunto da una delibera che ha dell’incredibile. Nella stessa,  si legge che agli operatori del 118, è stata tolta l’indennità oraria, con un provvedimento che, tra l’altro, viene comunicato agli interessati con dieci giorni di ritardo e, dunque, non nella immediatezza. Indennità che corrisponde a 5,16 euro l’ora, sottratta solo ai medici convenzionati. Ma che complessivamente ammonta a 850 euro al mese. Non è certo cosa di poco conto, in quanto la quota decurtata consentiva a molti di poter pagare almeno una rata del mutuo. Vicenda assurda- replica il segretario Unifad sanità. Oltre al danno anche la beffa!”.

“Insomma, se poi a questo si aggiungono le aggressioni- continua Fordellone- come l’ultima follia registrata proprio in questi giorni, ai danni di alcuni operatori del 118 di San Giorgio a Cremano, vittime della rabbia sfrenata di una giovane donna che si è avventata su di loro violentemente travolgendoli con calci, insulti e sputi. Una scena raccapricciante che sembra appartenere ad uno scenario quasi surreale. Un dato che ci fa riflettere e che  dimostra come  non si tenga conto di chi, giorno dopo giorno, rischia la propria vita per salvarne invece molte altre”. “Ormai- replica il segretario Unifad sanità- le aggressioni al personale sanitario sono in forte aumento e si registrano con una certa frequenza”. “Non si può restare impassibili  dinnanzi ad episodi di violenze simili e abusi illegittimi, -aggiunge Fordellone- soprattutto per chi quotidianamente lavora con con amore e passione, rispettando i canoni deontologici e profondendo energie per il prossimo”. “Insomma,- conclude il segretario nazionale Unifad sanità- si chiede, a gran voce, rispetto per i tanti operatori sanitari che amano il loro lavoro e il loro bene più prezioso: il paziente. Ora, più che mai, bisogna lottare per tutelare i diritti di tutti gli operatori. Il grido è unanime,  aiutateci ad aiutare”.

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