Bologna – Città piccole, metropolitane, cuori pulsanti dello stare insieme e della produttività. Tutto fermo. Tanta tristezza ma anche tanta speranza. La storia la sta scrivendo un nemico invisibile che ha messo in ginocchio certezze ed ha piegato il mondo: l’ormai famoso Covid 19. E le vite di tutti si svegliano per questa Pasqua insolita nel silenzio assordante delle città italiane, dei borghi e di tutto ciò che vive e che è stato spento.
E si vivranno queste due giornate in modalità resa ancorpiù difficile da quella degli altri giorni. E’ una occasione per pensare e può prendere il sopravvento l’incertezza ed un senso di smarrimento. Il mondo non è finito si è solo ritirato come un giunco che si abbassa e aspetta che passi la piena.
Non è una Pasqua facile, ma cerchiamo di trarne aspetti positivi nella coscienza individuale, nella solidarietà verso il prossimo che è stato un valore riscoperto ampiamente in questa emergenza. Le difficoltà sono tantissime, tante attività chiuse, tanti problemi per le famiglie costrette in molti casi a mendicare buoni spesa per mancanza assoluta di denaro. Ecco questo è il dramma di una Italia che oggi più che mai è tornata al divario sociale, quello delle classi regnanti, di ultraottuagenari privilegiati, a cittadini sfigati e lasciati così al loro destino.
Auguriamoci dunque che questo lungo e brutto periodo possa darci una scossa per il futuro, per la ripartenza, e per correggere i nostri e gli altrui errori. Buona Pasqua a tutti.