Liquidità alle imprese del decreto Cura Italia, Vincenzo Stuppia (Studio Flexad): “serve tabellare le norme”
Roma – Si cerca in ogni modo e anche con una certa velocità di interpretare nei dettagli tutte le norme delle misure per la liquidità alle imprese così come disposte nel cosiddetto Decreto “Cura Italia” n. 23/2020. Numeri della burocrazia destinati ad entrare nella storia di questa emergenza che si deve fronteggiare a tutto campo.
In sostanza – spiega il dottore commercialista Vincenzo Stuppia dello Studio Flexad di Roma – sono stati stanziati 400 miliardi di liquidità per imprese e professionisti . Partite Iva, ristoranti, pizzerie, bar e pasticcerie possono beneficiare della manovra che mira ad evitare che le migliaia di chiusure paventate dalle previsioni fatte dagli osservatori economici possano diventare una triste realtà. Si tratta però di Micro finanziamenti fino all’importo massimo di 25mila euro.
Il nostro studio – proegue Stuppia – ha proceduto ad analizzare ogni singolo aspetto sia sotto il profilo ecoomico-finanziario ma anche sotto quello legale. In questi casi, infatti, non bisogna lasciarsi troppo far prendere la mano da una lettura sommaria, ogni parola ed ogni aspetto devono essere valutati attentamente proprio per apportare risposte concrete alle imprese oggi in evidente e seria difficoltà. Serve pertanto tabellare gli articoli di legge, rendere concrete simulazioni che in questo modo forniscono un quadro applicativo certo e dettagliato”.
E così lo studio Flexad ha proceduto ad elaborare questa analisi tabellare che sicuramente fornisce un quadro esaustivo sotto ogni punto di vista.