ROMA – “Sappiamo che in tali circostanze non e’ facile trovare la strada da percorrere, e nemmeno mancheranno le voci che diranno tutto quello che si sarebbe potuto fare di fronte a questa realta’ sconosciuta. I nostri modi abituali di relazionarci, organizzare, celebrare, pregare, convocare e persino affrontare i conflitti sono stati modificati e messi in discussione da una presenza invisibile che ha trasformato la nostra quotidianita’ in avversita’”. Cosi’ Papa Francesco in una lettera ai sacerdoti della diocesi di Roma.
“Non si tratta solo di un fatto individuale- aggiunge-, familiare, di un determinato gruppo sociale o di un Paese. Le caratteristiche del virus fanno scomparire le logiche con cui eravamo abituati a dividere o classificare la realta’. La pandemia non conosce aggettivi, confini e nessuno puo’ pensare di cavarsela da solo. Siamo tutti colpiti e coinvolti”. (Agenzia Dire – www.dire.it)