Roma – Il Campidoglio ha approvato le linee guida per la “presa in carico integrata” delle vittime di violenza di genere; linee guida rivolte alle istituzioni e organizzazioni che operano sul territorio per la prevenzione e il contrasto della violenza. Un documento di indirizzo e orientamento per tutti i soggetti istituzionali e del privato sociale che intercettano casi di violenza nei confronti delle donne ed eventuali figli minori: servizi sociali ed educativi del Campidoglio, servizi socio-sanitari territoriali, presidi ospedalieri, Forze dell’Ordine e Polizia Locale, scuole di ogni ordine e grado, Centri Antiviolenza, Case Rifugio, Case per la Semiautonomia, soggetti coordinati tutti, in questo ambito di attività, dal Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità di Roma Capitale.
Un nuovo strumento che promuove un approccio condiviso e un linguaggio comune tra i partner della rete impegnati nella prevenzione, nel contrasto alla violenza di genere e nelle attività di supporto. Il documento offre una cornice di riferimento per agevolare la collaborazione attiva tra i vari referenti, facilitando i passaggi da un servizio all’altro, permettendo a ciascun attore di conoscere servizi e modalità di intervento degli altri partner della rete e definendo le azioni e le funzioni da attivare nei casi di violenza conclamata o sospetta, individuando gli strumenti da utilizzare.
Le linee fotografano il sistema di Roma, articolato e complesso dal punto di vista demografico e territoriale, strutturato in modo multidimensionale in quanto a tipologia di servizi, rendendolo uno strumento finalizzato a garantire a tutte le donne (e ai loro figli) lo stesso livello di servizi.
Basandosi su una serie di concetti base comuni – sulla violenza riconosciuta come violazione dei diritti umani, fenomeno multifattoriale che lede la libertà della donna, sull’assunto che non esiste una tipologia standard di donna maltrattata né di uomo maltrattante – il documento illustra la rete antiviolenza che ha come obiettivo prioritario la sicurezza della donna (e degli eventuali figli), e le sue esigenze, adottando un linguaggio comune e condividendo procedure operative nell’attivazione di équipe territoriali multidisciplinari per la presa in carico integrata.
Un sistema a rete, descritto come una ruota, un meccanismo composto da una quantità di ingranaggi che, operando insieme, offrono alla donna una protezione rafforzata e personalizzata. Cerchi e nodi (istituzioni, servizi, organismi relazionali) con ruoli e compiti specifici, referenti che comunicano permettendo una condivisione funzionale a tutela della donna.