Redazione Sicilia – “Abbiamo detto al governo nazionale che non intendiamo autorizzare la realizzazione di tendopoli e baraccopoli per ragioni di sicurezza. Il nostro servizio sanitario ha già eseguito oltre 10 mila interventi tra test sierologici e tamponi però siamo stati assolutamente irremovibili nell’esigenza di avere navi per la quarantena perchè vorremmo che il migrante non mettesse piede in Sicilia ma potesse essere assistito sulla nave e, nel caso di positività, ricoverato in apposite strutture. Speriamo che da Roma si rendano conto che la Sicilia non vuole essere un campo profughi”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, su Skytg24, in merito ai continui sbarchi di migranti. Il fenomeno è, per Musumeci, “un’emergenza nell’emergenza perchè conviviamo con la politica degli sbarchi da tantissimi anni e adesso la viviamo in un contesto di pandemia”. “Se dipendesse da me – ha proseguito -, se avessi l’autorità per farlo, io chiuderei i porti, che non significa non dover approntare le necessarie assistenze per chi è in mare, ma questo deve essere fatto tenendo conto della tutela dei cittadini siciliani”.
In merito alla riapertura delle scuole, ha poi aggiunto: “Chiedetemi se c’è vita umana su Marte, ma non chiedetemi certezze sull’avvio dell’anno scolastico, perchè credo che il primo a non avere certezze sia proprio il ministro”. Per il governatore siciliano, infatti, “in questo momento è difficile poter conciliare il diritto allo studio e il diritto alla salute, so che una materia particolarmente complessa, ma dopo molti mesi di inutili e sterili confronti credo che ancora siamo in alto mare. Noi in Sicilia siamo pronti, abbiamo già predisposto quello che è necessario, ma non avendo chiarezza sulle misure tutto rimane provvisorio. Mi auguro che gli impegni possano essere mantenuti, così come assicura il ministro”, ha concluso.
(ITALPRESS).