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Contagi in crescita, Vaia (Spallanzani): “usciamo dalla paura e dalla crisi che ne deriva”

Il direttore sanitario dell'INMI lancia il suo monito sull'emergenza in atto

ROMA – Ieri il numero dell’ormai bollettino delle 18 lascia interdetti. Sembrano esserci tutti gli ingredienti della seconda ondata di ritorno di cui la politica parla molto da tempo. La sensazione, anche se sicuaramente non sarà proprio così, è comunque quella che ciò venga auspicato da una classe dirigente del paese Italia interessata alla staticità perdurante.
Tutto cambi perchè nulla cambi. E la strategia del terrore incombe: incertezza sulla riapertura delle scuole, addirittura sulle elezioni del 20 settembre in una campagna elettorale già iniziata e gravata dall’esercizio di dubbi impensabili fino a pochi mesi fa. Le istituzioni garantivano almeno alcune certezze nel poter viver quotidiano, oggi l’italiano si sente quasi in difetto di esistere.
Il messaggio questa mattina arriva però dallo Spallanzani di Roma, luogo d’eccellenza di trattazione del Covid sin dall’inizio della pandemia, e laddove proprio in questi giorni è iniziata la sperimentazione del vaccino.
Parla il prof. Francesco Vaia, il direttore sanitario e lo fa con una lettera social che integralmente riportiamo:
“Buongiorno a tutti.
Non è il tempo della paura nè del panico ma della responsabilità .
Leggo negli occhi di tutte le persone che incontro una domanda : che sta succedendo? Davvero sta riprendendo tutto ?
Adesso che facciamo ?
In tempi non sospetti la comunità clinica e scientifica più avvertita e moderata aveva lanciato un appello ai giovani perché non ascoltassero i cattivi maestri . Ai genitori perché riprendessero in mano il ruolo di orientamento e di accompagnamento assumendosi anche la responsabilità di dire no qualche volta, esercitando così in concreto il dovere della genitorialità.
Ora però guai a chi si rende protagonista di messaggi di paura che paralizzano il Paese e rischiano di aumentare le sequele psicologiche , sopratutto a danno dei più giovani .
Sobrietà , equilibrio , responsabilità , decisioni da prendere ormai non più procrastinabili questi i nostri temi .
La sanità , gli operatori sanitari , tutti , nel nostro Paese, stanno facendo la loro parte , spesso rinunciando a ferie meritate e lavorando sotto il sole a temperature insopportabili .
Ma ora chi deve decidere , decida , rapidamente.
Ribadisco:
Evitare che si imbarchino nei porti, aereoporti e stazioni persone positive al coronavirus ma asintomatiche e senza febbre . Un biglietto , un tampone deve essere la decisione , ma rapida !
Possibile che non si riesca ad attuare un protocollo , un’intesa tra Stati ?
Aumentare il numero delle aule scolastiche e gli spazi della socialità .
Si può rapidamente accedere ad un accordo con le scuole paritarie ?
Perché occupare cinema e teatri che invece vanno riaperti e rilanciati ?
Perché tutto deve avvenire a danno della cultura e di un patrimonio prezioso per il nostro Paese ?
Perché sempre questa logica della emergenza infinita e delle scelte dettate da rincorse affannose alla risoluzione dei problemi quando ormai sono già esplosi in tutta la loro gravità mentre si possono evitare intervenendo a monte ?
Aumentare e migliorare i mezzi di trasporto pubblico accedendo ai fondi europei .
Sono mesi che lo diciamo .
Usciamo dalla paura e dalla paralisi che ne deriva .
Usciamo da questo brutto sogno riprendendo in mano la speranza  ma anche la capacità decisionale dimostrando nei fatti di essere un grande Paese .” (Prof. Francesco Vaia)
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