ROMA – Bagarre alla Camera dove il governo, con il ministro Federico D’Inca’, annuncia la fiducia sul dl Covid, il decreto che proroga la possibilita’ di misure emergenziali, e le opposizioni insorgono, denunciando il tentativo di coprire l’emendamento l’1.121, presentato da una cinquantina di esponenti M5s, contro la proroga dei servizi segreti, voluta dal governo.
L’opposizione con Tommaso Foti di Fdi accusa l’esecutivo di prendere in giro il Parlamento e chiede di sapere quando il cdm ha autorizzato la fiducia. D’Inca’ prende la parola e spiega che il consiglio ha deciso nella riunione del 7 agosto 2020.
A sorpresa prende la parola Federica Dieni del M5s. “Il nostro emendamento non e’ contro il governo- assicura- ma non si risolvono le cose cosi’. Non sono contenta della fiducia. L’approccio giusto sarebbe di rimettersi all’aula. Sono fortemente contrariata“.
Federica Dieni e’ la prima firmataria di un emendamento soppressivo che cancella il comma 6 dell’articolo 1 del dl covid, laddove prevede che la durata del mandato dei vertici dell’intelligence sia prorogata oltre i 4 anni.
L’emendamento, ribattezzato nei boatos parlamentari ‘anti Conte’, raccoglie le firme di oltre 50 parlamemntari pentastella e tra questi nomi di spicco come Francesco Silvestri, Marta Grande, Vittoria Baldino, Luigi Iovine, e tutti i membri della commissione Affari costituzionali e Difesa. Si tratta di esponenti di ogni corrente dei M5s, non solo della minoranza di sinistra.
Per questo nelle ultime ore i vertici M5s hanno cercato di far ritirare la proposta. Il rischio era che la norma passasse nel voto d’aula, visto che ricalca quasi alla lettera un altro emendamento, questa volta presentato da Fdi. Era logico supporre che senza la fiducia annunciata da D’Inca’, centrodestra e ‘dissidenti’ M5s si sarebbero saldati nel voto d’aula.