Redazione salute – Qualcuno si è ferito con un oggetto pungente oppure può capitare come ad un bimbo di riprotare una ferita profonda sporca di terra? 🔴 Se non si ricorda quando è stato effettuato l’ultimo richiamo del vaccino contro il tetano, bisogna rivolgersi al medico, o al pronto soccorso, che valuterà l’eventuale somministrazione di una dose di vaccino.
Il tetano è una malattia neurologica grave, caratterizzata da spasmi e contrazioni muscolari diffuse e dolorose che possono compromettere anche la capacità respiratoria e, quindi, mettere in pericolo la vita.
La malattia è causata dal batterio Clostridium tetani, che può infettare l’uomo in seguito a ferite profonde. Nel punto di ingresso il batterio si moltiplica e rilascia una potente sostanza tossica per il sistema nervoso (neurotossina) che provoca la paralisi spastica della muscolatura.
Non si tratta di una malattia contagiosa, non può trasmettersi da persona a persona. Per prevenirla è disponibile un vaccino efficace.
SINTOMI
Il tetano inizia spesso con un sintomo caratteristico, la contrattura spastica dei muscoli della mandibola (detta trisma), che provoca difficoltà o impossibilità ad aprire la bocca. Seguono rigidità del collo, difficoltà a deglutire, spasmi dei muscoli addominali e contrazioni muscolari diffuse, della durata di alcuni minuti, scatenate da stimoli sensoriali anche minimi come correnti d’aria, forti rumori, contatto fisico o fonti di luce.
Altri possibili sintomi sono febbre, sudorazione, pressione arteriosa alta (ipertensione arteriosa), battiti del cuore elevati (tachicardia).
I sintomi causati dal tetano si manifestano, generalmente, da 4 fino a 50 giorni dopo l’infezione (con un periodo di incubazione medio di 10 giorni).
CAUSE
Il batterio Clostridium tetani si trova sotto forma di spore (forme di resistenza del batterio nell’ambiente) nel terreno, nella polvere e nelle feci animali (soprattutto di equini e bovini). Le vie di ingresso più comuni delle spore batteriche nel nostro organismo sono le ferite sporche di terra o feci e quelle profonde provocate da chiodi od oggetti appuntiti contaminati dalle spore. Altre porte di ingresso, meno comuni, possono essere bruciature, morsi di animali, piercing, tatuaggi, uso iniettivo di droghe, in particolare eroina.
Una volta penetrate nei tessuti, e in presenza di condizioni favorevoli quali presenza di tessuto necrotico e assenza di ossigeno, le spore possono germinare. In altre parole, si trasformano in batteri che si moltiplicano senza invadere i tessuti ma producendo la tossina tetanica che, nelle persone non vaccinate, può raggiungere il sistema nervoso centrale attraverso il sangue e il sistema linfatico, interferendo con i neurotrasmettitori che regolano la contrazione muscolare (motoneuroni).
DIAGNOSI
La diagnosi del tetano si basa sull’osservazione dei sintomi. Non esistono, infatti, esami di laboratorio per confermarne la presenza.
TERAPIA
Per il tetano non esiste una cura specifica in grado di rimuovere la tossina già legata alle terminazioni nervose. La somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche mira a bloccare la tossina eventualmente ancora in circolo impedendo che si leghi alle terminazioni neuromuscolari. L’accurata pulizia della ferita infetta con l’eliminazione dell’eventuale tessuto necrotico, l’uso di disinfettanti come l’acqua ossigenata, la somministrazione orale o endovenosa di antibiotici sono interventi che rimuovono le spore ed eliminano le forme vegetative del batterio per impedire che venga prodotta altra tossina.
L’utilizzo di sedativi, anestetici e betabloccanti serve da terapia di supporto per alleviare il dolore provocato dagli spasmi muscolari e regolare l’attività cardiaca e respiratoria.
Nelle forme più gravi, quando la persona ha serie difficoltà di respirazione, si ricorre alla respirazione assistita.