Grande protesta popolare a Roma al grido di “basta con la tirannìa della casta”
ROMA – “Noi siamo lo Stato, e basta alla tirannia della casta. Striscioni e tanta gente ieri pomeriggio ha affollato la piazza della “Bocca della verità” a Roma. Un numero di presenza molto rilevante sotto il profilo della “reattività” al grido di verità e libertà. La preoccupazione è tutta centrata sulla riapertura delle scuole, gli organizzatori ritengono i bambini prigionieri di una dittatura sanitaria che è solo all’inizio.
“Noi non siamo negazionisti né terrapiattisti, siamo ‘risveglisti‘. Noi neghiamo il virus per come ci è stato raccontato, che è servito ad atterrirci, la strategia del terrore che ha chiuso tante persone in casa in attesa che si aggravassero per poi portarle in ospedale a morire”.
Critiche sono arrivate dal Ministro Speranza che così commenta da Potenza: “Vedere una piazza di negazionisti fa rabbrividire. L’Italia ha pagato un prezzo altissimo anche in termini di vite umane, oltre 35mila persone e il mondo, l’Europa è ancora in una situazione difficile”.
Orbene è utile non prendere posizioni aprioristiche a queste reazioni. Il ministro e chi lui di fianco tengano conto che il governo seppure legittimamente in carica e sostenuto da una maggioranza, deve sempre e comunque tenere conto delle reazioni del popolo.
Che il virus esista non vi è dubbio, ma come detto sopra non si tratta di negarne l’esistenza, ma del modo in cui essa è stata rappresentata al popolo mettendolo sotto scacco.
L’ansia, la mancanza di un futuro hanno piegato il popolo che prono subisce tutte le varie disposizioni. Qui non si tratta solo di prevenzione, mascherine, guanti ed accessori vari. Questi ultimi prima erano ritenuti indispensabili poi sono svaniti nel nulla, come le mascherine dichiarate inizialmente addirittura pericolose se non classificate a livelli di FFP2 o FFP3.
Quindi la protesta deve essere un campanello d’allarme, che faccia ragionare chi vuole tirare troppo la corda. Lo scenario della scuola si profila devastante: classi sempre in quarantena, professori in perenne assenza per malattia. E la gente ha paura di essere loculizzata. Anzi non vuole, ma semplicemente perchè oltre ad essere contro natura è contro la libertà individuale.
Dunque i “risveglisti” potrebbero invece essere una miccia che da fuoco ad un malessere generale sul quale il potere terreno non può fare orecchie da mercante.