Tre giorni di incontri, dibattiti, confronti. Gianfranco Rotondi riunisce tutti i moderati e qualche voce fuori dal coro come quella di Gianluigi Paragone. Ci sono tutti gli ex DC e la platea è fatta da nostalgici e qualche giovane entusiasmo. C’è Rosato, Gelmini, Pecoraro Scanio, Cesa, Rampelli, Schifani, Prestigiacomo e diversi imprenditori pronti a parlare ancora di grande centro. Viene letto il messaggio del Premier Conte e l’applauso riempie la sala gremita nonostante il COVID. Il messaggio era atteso perché è lui il leader perfetto per questa platea. Parla con tutti, ha il senso delle istituzioni e soprattutto in Europa conta molto e proprio da Bruxelles stanno per arrivare 209 miliardi. Rotondi è contento, nonostante il COVID anche quest’anno i democristiani si sono ritrovati sotto la sua guida e forse sono gli ultimi a parlare ancora di progettazione politica. L’Italia sta cambiando forma e anche qui in Val d’Aosta la crisi è forte, le serrande sono abbassate e la paura lockdown preoccupa più del COVID. Il tema è l’ambiente perché il futuro è green, lo dice l’Europa e il 37% del Recovery Fund è destinato al pianeta e i DC lo sanno e per questo discutono di questo tema e nessuno vuole farsi trovare impreparato. Qualcuno lo chiama indebitamento, qualcun altro opportunità; parlano quelli che oggi siedono a destra ma anche a sinistra e tutti convergono sull’Enciclica di Papa Francesco che parla di Creato e quale migliore opportunità per tradurre l’Enciclica in Recovery Fund? Allora tutti guardano con ammirazione a Pecoraro Scanio perché lui sa come trattare l’argomento ambiente, lo fa da sempre e con Rotondi ora che si sono ritrovati uniti possono parlare di idee progressiste e neanche troppo lontane perché le amministrative di Roma sono alle porte. Un altro punto su cui tutti sono d’accordo riguarda il centro destra: è da rifare. Lo dicono Cesa, Schifani e Brunetta al telefono. Interviene anche il capo politico Silvio Berlusconi e lo fa con un lungo messaggio all’amico Gianfranco perché tutti sono amici a Gianfranco e questo da sempre rappresenta il vero plusvalore democristiano. Tra un panel e l’altro si discute, si fa lobbyng e c’è anche il tempo di andare a messa perché non deve mancare la fede. Rotondi torna alla sala congressi, sale sul palco più volte e ringrazia tutti. È lui il capo dei moderati, lo è da sempre e anche in piena crisi COVID ne ha la conferma, ora, con questa convention. È riuscito a far sedere allo stesso tavolo Paragone con Rampelli e Pecoraro Scanio; a ristabilire equilibri impensabili e a tenere viva la tradizione cattolica democristiana che non ha nulla a che vedere con le orde populiste che hanno saturato l’ultimo decennio politico.
Alessandra D’Andrea