Roma – La sera del 13 gennaio 2012 la nave da crociera Costa Concordia urtò uno scoglio di fronte Punta Gabbianara, a Nord di Giglio Porto, riportando l’apertura di una falla sul lato sinistro: l’impatto provocò la brusca interruzione della crociera e il conseguente arenamento sullo scalino roccioso del basso fondale.
Imponente fu l’opera di soccorso dei vigili del fuoco, capaci di mobilitare nelle fasi successive all’incidente unità navali, elicotteri, sommozzatori ed esperti speleo per le operazioni di salvataggio. Per due mesi i vigili del fuoco ispezionarono i locali della nave alla ricerca dei dispersi.
E fu la sera in cui l’allora militare ed oggi politico Gregorio De Falco ordinava al Capitano Schettino di “salire a bordo” con una certa veemenza. Frasi destinate ad entrare nella storia, una vicenda lunga e complessa di cui si conserva ancora un amaro ricordo.