Roma – L’immagine a corredo è stata inviata da un gruppo di ristoratori e proprietari di palestre che stanno attuando una sorta di tam tam sul web per tentare di alzare l’attenzione su un modo ritenuto “assurdo” di gestire gli assembramenti.
“Per molte categorie lavorare è diventato reato e ci costringono da mesi a rinunciare alle nostre vite ed al nostro lavoro e senza alcun orizzonte alle porte. Anzi le strette tanto care alla politica sono sempre piu’ stringenti ed ora avvalorate anche dal prestesto che anche le altre nazioni stanno in lockdown. Non possiamo vivere in una reclusione forzata, per salvare non si sa bene chi, stiamo uccidendo non si sa bene come. La salute pubblica è anche lo sport, che se praticato a distanza, e con le regole non crea nessun assembramento. I giovani vengono colpevolizzati per esistere perchè vogliono fare l’aperitivo, ma si tengono mezzi pubblici in uno stato squallido, sporchi privi di ogni supporto di prevenzione, e con gente costretta a strare come sardine. Qui i contagi invece dove li mettiamo? Certo chi sta sulle auto blu o i professoroni che a fine mese sono strapagati parlano bene in televisione dai loro saloni di quattrocentometri quadrati, chi sta nelle case piccole e senza balconi come deve vivere? Ci è stato tolto tutto e quel poco viene fatto passare per una concessione demaniale? Ora basta” Questa la nota pervenuta.