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Trasparenza e qualità, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo rilancia l’impegno

Giornata organizzata dall'agenzia, con bilancio e sguardo al futuro

ROMA – Rispondere alla domanda di trasparenza. Adesso piu’ che mai, con la pandemia che ci ha fatto capire come lo sviluppo globale sia questione che riguarda tutti e ciascuno. E ora che, come ha sottolineato la viceministra Emanuela Claudia Del Re, “cresce l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media verso i temi della cooperazione”. Il messaggio e’ arrivato dalla “Giornata della trasparenza“, appuntamento online organizzato da Aics. Istituita con la legge 125 del 2014, in campo dal 2016, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ha moltiplicato attivita’ e impegni. “La sfida dei numeri e’ stata vinta” la premessa di Emilio Ciarlo, responsabile comunicazione e relazioni istituzionali di Aics: “Gli stanziamenti annuali sono raddoppiati rispetto a cinque anni fa, mentre il numero dei bandi e’ addirittura quadruplicato o quintuplicato”. Il nodo, pero’, e’ anche la qualita’. Ne ha parlato il direttore Luca Maestripieri, convinto che sia allora fondamentale scommettere sulla trasparenza: solo cosi’, ha sottolineato, e’ possibile “quella maggior capacita’ di tutti di poter partecipare”. Temi decisivi, declinati in chiave interna ed esterna, con l’appello a coinvolgere ancora di piu’ gli “stakeholder”. “Il miglioramento della qualita’ passa anche dalla capacita’ di comunicare la nostra attivita’” annota Maestripieri. “Bisogna stabilire forme comunicative sempre piu’ adatte a mostrare i risultati della nostra azione: oggi siamo al centro di un’attenzione che dobbiamo coltivare”. La trasparenza, dunque. Del Re ha ricordato che lo studio Aid Transparency Index Report ha certificato per Aics un incremento di quattro punti. Decisive sarebbero state le pubblicazioni dei “project attributes”, riferimenti essenziali che aiutano gli utenti “a capire subito di cosa tratta un progetto”.

L’altro percorso segnalato oggi e’ l’adesione dell’Agenzia all’International Aid Transparency Initiative (Iati), una piattaforma che monitora come sono effettivamente spesi i soldi e dove arrivano i fondi di aiuto. Petya Kangalova, senior business and data analyst di Iati, ha ricordato che Aics ha aderito nel 2017 e da allora “sta mettendo le informazioni a completa disposizione del pubblico”. Un impegno, questo, che sara’ al centro del lavoro sul piano triennale di “performance” dell’Agenzia. Ciarlo ha parlato di tre aree chiave: azione amministrativa, partecipazione e cambiamento. La prospettiva e’ quella dell’impatto che i progetti devono garantire: si misurera’ da li’ la “performance”, una parola che arriva dal latino prima che dall’inglese e che vuol dire “dare una forma definitiva”. La cornice l’ha ricordata anche Piero Fassino, presidente della Commissione esteri della Camera dei deputati. “La cooperazione allo sviluppo e’ una parte strategica della nostra politica” ha detto. “Non c’e’ tema dello sviluppo globale che non impatti sulla nostra vita e che non richieda politiche attive per l’Agenda 2030, si parli di cambiamenti climatici, migrazioni, empowerment femminile o lotta alla desertificazione e alla penuria alimentare”. Infine un monito, sui fondi a disposizione in Italia, in aumento nel disegno di legge di bilancio ma comunque lontani da quello 0,7 del Pil raccomandato dalle Nazioni Unite: “Non si fanno le nozze – ha avvertito Fassino – con i fichi secchi”.

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