Roma – Alla fine non scherzava Matteo Renzi, ed il gioco politico è stato condotto probabilmente con una strategia già ben preconfigurata: archiviare Conte, Casalino &co. Cosa, al momento, perfettamente riuscita. Mattarella ha invitato Mario Draghi per conferirgli il mandato di formare un nuovo governo. Nome ben accolto in diversi partiti anche se Lega e Fdi mantengono il punto sul voler andare a elezioni. Ma il capo dello Stato è stato chiaro sul fronte elezioni: non se ne parla.
A meno che anche su Draghi non si trovi una maggioranza istituzionale. L’archiviazione di Conte è uno schiaffo importante sia al M5s che al Pd che ha investito praticamente tutto su questa figura ritenuta di equilibrio.
A livello popolare l’uscita di scena di Conte non dispiace di certo, non perchè ora si pensi arrivi qualcuno a decretare il liberi tutti, ma per l’autorevolezza necessaria nel momento storico che si sta vivendo.
E Conte non ha certo comunicato molto bene con il popolo, è sembrato spesso distaccato, altezzoso ed arroccato su un potere che come si è visto può vacillare da un momento all’altro.
Ora si apre un’altra fase, sicuramente più autorevole e se proprio non dovessero esserci le condizioni parlamentari, non si potrà fare altro che dare la parola agli elettori.