Editoriale – Sicuramente con una loculizzazione popolare il virus si ferma, perchè non sa come circolare. Il severo lockdown dello scorso anno docet. Poi una estate similnormale è preludio di una vera e propria odissea senza fine. A colpi di quindici giorni ed un mese e sempre con il fornire il bagliore di luce ormai prossimo all’orizzonte è un anno che si va avanti con le chiusure ad oltranza. Non vi sono date certe. Anzichè andare avanti si torna indietro, e le restrizioni aumentano invece di rallentare.
Il nuovo presidente del Consiglio peraltro molto autorevole, non lascia spazio a talk show: decidono i dati. Purchè però i dati siano giusti. I dubbi sui dati aleggiano da tempo, la metodologia vaccinale prosegue a rilento e quindi dopo Pasqua cosa cambia? Nulla. E chi crede che a maggio si riapra si sbaglia di grosso.
Ci saranno meno infezioni, ma sicuramente più collassi aziendali: ristoranti cancellati, per non parlare di palestre e piscine, ma anche per non parlare del tipo di vita che è costretta a vivere la gente. E del resto lo fanno in tutto il mondo quindi ci dobbiamo consolare.
Non è proprio così, aumentano morti di altre patologie perchè la gente non può curarsi, e semmai si vedrà una fine epidemica allora si osserverà un divario sociale peggiore di quello delle epoche post belliche.
Intanto si va avanti, fino a data da destinarsi.