EDITORIALE – Bisogna farsene una ragione: l’arancione è la nuova normalità. Del resto non va poi tanto male, nel proprio comune si può perfino uscire di casa senza chiedere il permesso a nessuno e senza rischiare che il vicino di casa ti faccia la spia chiamando i carabinieri. Se si ha voglia si esce, si passeggia, si gira in auto, si va a fare la spesa e chi ha la fortuna di poterlo fare va anche a lavorare.
Ovvio che la misura restrittiva “ristringe” il raggio d’azione nei comuni piccoli mentre nelle città metropolitane diciamo che la vita sembra normale. Ci si può perfino prendere il caffè, rigorosamente d’asporto, al bar e poi però non lo si può consumare in loco, nè si può stazionare davanti all’esercizio. E come sorbire il caffè se si è obbligati, pena la multa, a portare la mascherina in istrada? Uno strappo alla regola ed il caffè è servito. Oppure per evitare storie, ci si può portare il thermos da casa e tenerlo in una borsa, però va capito poi dove si può sorbire.
Ed ecco che l’arancione è diventata la nuova normalità: ci si contenta di essere arancioni piuttosto che rossi. Per non parlare poi dei colori “rafforzati”, vere e proprie alchimie del cromatismo moderno. E le auto vanno, la gente cammina, le scuole riaprono e si vive regolati come da un programmatore che di fatto non esiste, ma che poi non è altro che lo Stato. Che poi lo Stato siamo noi, non era così? Forse prima della pandemia.
Chi non vive il problema della quotidianità arancione, non sà nemmeno cosa significhi per l’economia, per il morale, e per la psicologia della società. La politica si erge a tutore della salute generale: in realtà c’è paura che si ammalino in troppi e poi non riescano a curarli tutti. Non che vi sia questo grande ed amorevole stato che abbraccia i cittadini e li protegge dal male e dalle intemperie.
Non basta l’Inno al Signore della Tempesta, non sono sufficienti preghiere per uscire da questo pantano di colori, tutto italiano. L’arancione è la nuova normalità, senza la sera, ovviamente. Non si pensi di poter uscire liberamente dopo le 22. In nessun colore. Ed in fondo al coprifuoco pure ci si è abituati. La gente non esce, sta a casa e sgranocchia popcorn e patatine davanti alla tv, come piace al Ministro Speranza.
Non ci sarà più la sera se non verrà rivendicata. Nessuno si sogna di restituire ciò di cui si può fare a meno. Covid permettendo. La spada di Damocle, pende sul collo degli italiani, e non vi è vaccino che tenga, poichè le dosi non arrivano e quindi poveri noi, la famosa immunità di gregge che ci porta verso la zona bianca è solo un miraggio. Arrangiatevi direbbe Totò, scordiamoci i compleanni, e al posto della socialità trovi spazio la solitudine. Un uomo solo non è pericoloso per nessuno. Non pensa, non vota, non agisce, si muove, dorme, mangia, si alza, apre la tapparella o la persiana, si lamenta, commenta la temperatura esterna, e poi va in ferramenta per sostituire la lampadina fulminata.
E se non ci si porta bene, e i dati aumentano la punizione è la zona rossa. Non che sia come il lockdown del 2020 però è pur sempre una bella mannaia. Ci si sente imbarazzati di dover vivere, il cittadino si sente colpevole di reati che non ha commesso e cade in uno psicodramma in cui vede la scena, solo che il protagonista purtroppo è sè stesso.
Non si può stare insieme, indubbiamente il covid c’è. Abbiamo anche pensato l’anno scorso che se lo erano inventato per reprimere il popolo. Non era così, ma la sensazione che hanno trasmesso esercitando il potere sul poveruomo di strada, ha fatto pensare a questo. Oggi siamo in balìa di una maggiore sobrietà, ma gli effetti restano piuomeno sempre gli stessi, anzi sotto il profilo delle restrizioni si peggiora invece che guardare al meglio.
La colpa è dei dati, quindi le riaperture non le decide il governo ma i dati. Ma di chi sono questi dati, chi li scrive, chi ne ha la responsabilità, quale autorità garante (visto che ce ne sono a iosa) certifica che quello che arriva dalle varie Asl è vero e ben tracciato?
E siccome i dati sono in crescita, o talvolta in lieve flessione ma c’è sempre poi un problema dopo. Non se ne esce. Perchè la curva che ora si è appiattita risalirà con la riapertura delle scuole, e con la lentezza vaccinale non sarà adeguata la copertura alla popolazione. Il virus insomma starà sempre in maggioranza, o per lo meno è destinato a restare tale per lungo tempo. Semprechè, come qualcuno sicuramente auspica, che non arrivi poi la famosa variante che è resistente al covid. Se ciò avviene, allora si può anche murare la porta di casa: non usciremo piu’.
E mentre durante l’autunno un pò di zona gialla restituiva vigore, quel lusso ora è addirittura abolito: un miraggio. Del resto bisogna piegare la curva. Quindi ristoranti, bar, palestre, piscine, feste popolari, compleanni, matrimoni, battesimi, ricorrenze, musica, spettacolo, arte: curva in picchiata. Ma l’importante è tutelare la salute degli italiani, quelli che non si ammalano di covid, ma che saranno gravati da ben altre malattie come quella della fame. Eppure, in tempo di guerra ce la fecero lo stesso. Quindi la guerrà durò cinque anni, tanto può durare il covid. Poi saranno i muratori a riprendere le pietre delle macerie, ed inizieranno a riedificare i muri distrutti dall’incompetenza e dall’arroganza del voler fare senza saperlo fare.
E quindi, la zona bianca riassaporata in Sardegna è paragonabile alla ragazza più bella ed avvenente, formosa, affascinante, oseremmo dire arrapante. Che tutti vorrebbero nel proprio letto, ma una come quella te la sogni. Appunto.
L’arancione è la nuova normalità, il rosso punitivo ed il giallo un lusso abolito. E non pensate a maggio, non ci sarà ancora la sera. In compenso si potrà stare al fresco nei balconi di casa.
Di chi la colpa? Del virus! Ai poster le ardue sentenze.
The new normal is “orange”, punitive red, yellow an abolished luxury
EDITORIAL – You have to get over it: orange is the new normal. After all, it’s not too bad, in your own municipality you can even leave the house without asking anyone’s permission and without risking that your neighbor will spy on you by calling the carabinieri. If you feel like it, you can go out, take a walk, drive around, go shopping and those lucky enough to be able to do so also go to work.
Obviously, the restrictive measure “restricts” the range of action in small municipalities while in metropolitan cities we say that life seems normal. You can even have coffee, strictly take-away, at the bar and then, however, it cannot be consumed on site, nor can it be parked in front of the shop. And how to drink coffee if you are forced, under penalty of a fine, to wear a mask on the street? An exception to the rule and the coffee is served. Or to avoid fuss, you can bring the thermos from home and keep it in a bag, but it must be understood then where you can drink it.
And here is orange has become the new normal: we are content to be orange rather than red. Not to mention the “strengthened” colors, real alchemy of modern chromatism. And the cars go, people walk, schools reopen and we live regulated as by a programmer who in fact does not exist, but who is none other than the state. That we are the state, wasn’t it? Maybe before the pandemic.
Those who do not experience the problem of orange everyday life do not even know what it means for the economy, for morale, and for the psychology of society. Politics stands as a guardian of general health: in reality there is a fear that too many will fall ill and then fail to cure them all. Not that there is this great and loving state that embraces citizens and protects them from evil and bad weather.
The Hymn to the Lord of the Storm is not enough, prayers are not enough to get out of this quagmire of colors, all Italian. Orange is the new normal, without the evening, of course. Don’t think you can go out freely after 10pm. In any color. And at the end of the curfew we are also used to it. People don’t go out, they stay at home and munch on popcorn and chips in front of the TV, as Minister Speranza likes.
There will be no more in the evening if it is not claimed. Nobody dreams of giving back what they can do without. Covid permitting. The sword of Damocles hangs on the neck of the Italians, and there is no vaccine that holds, as the doses do not arrive and therefore poor us, the famous herd immunity that leads us to the white zone is just a mirage. Arrangiatevi Totò would say, let’s forget birthdays, and instead of sociality there is space for solitude. A lonely man is not dangerous to anyone. He does not think, does not vote, does not act, moves, sleeps, eats, gets up, opens the roller shutter or the shutter, complains, comments on the outside temperature, and then goes to the hardware store to replace the burned out light bulb.
And if you don’t behave well, and the data increases, the punishment is the red zone. Not that it’s like the 2020 lockdown, but it’s still a nice cleaver. One feels embarrassed to have to live, the citizen feels guilty of crimes that he has not committed and falls into a psychodrama in which he sees the scene, only that the protagonist is unfortunately himself.
We cannot be together, undoubtedly the covid is there. We also thought last year that they made it up to crack down on the people. It wasn’t like that, but the feeling they conveyed by exercising power over the poor street man made us think about this. Today we are at the mercy of greater sobriety, but the effects remain more or less the same, indeed in terms of restrictions it gets worse instead of looking better.
The fault lies with the data, so the reopening is not decided by the government but the data. But whose data are these, who writes them, who is responsible for them, which guarantor authority (since there are plenty of them) certifies that what comes from the various ASLs is true and well traced?
And since the data is growing, or sometimes slightly down, but then there is always a problem afterwards. It does not come out. Because the curve that has now flattened will rise again with the reopening of schools, and with the slowness of vaccination, coverage for the population will not be adequate. In short, the virus will always be in the majority, or at least it is destined to remain so for a long time. As long as, as someone certainly hopes, that the famous variant that is resistant to covid does not arrive. If this happens, then you can also brick up the front door: we will not go out anymore.
And while during the autumn a bit of the yellow zone returned its vigor, that luxury is now even abolished: a mirage. After all, you have to bend the curve. So restaurants, bars, gyms, swimming pools, popular parties, birthdays, weddings, baptisms, anniversaries, music, entertainment, art: a steep curve. But the important thing is to protect the health of Italians, those who do not get sick from covid, but who will be burdened by other diseases such as hunger. Yet, in wartime they did the same. So the war lasted five years, as long as the covid can last. Then it will be the masons who will pick up the stones from the rubble, and will begin to rebuild the walls destroyed by the incompetence and arrogance of wanting to do without knowing how to do it.
And therefore, the white area savored in Sardinia is comparable to the most beautiful and attractive girl, curvy, fascinating, we would dare to say horny. That everyone would like in their own bed, but you dream of someone like that. Exactly.
Orange is the new normal, punitive red and yellow an abolished luxury. And don’t think about May, there will be no evening yet. On the other hand, you can stay cool on the balconies of the house.
Whose fault is it? Of the virus! To the posters the arduous sentences.