Roma- Il Long Covid, diviene, oggi, oggetto di riflessione e tema di discussione da parte di esperti. Aspetto, all’inizio, molto sottovalutato, cui non è stato dato il giusto peso. Si tratta di una sindrome post-virale con sintomi debilitanti che permangono per settimane. Tra questi anche la brain fog, la cosiddetta nebbia mentale, come è stata definita dagli scienziati, si tratta di un insieme di sintomi che vanno dalla mancanza di concentrazione alla ridotta memoria a breve termine. La lotta al Long Covid è uno dei settori di ricerca sul Coronavirus Sars-Cov-2, che è oggetto di studio da parte di specialisti.
“La pandemia da Covid 19 ha messo in evidenza le criticità del rapporto tra uomo e natura a livello globale”. È quanto dichiarano in una nota congiunta Filippo Fordellone, segretario nazionale Sinalp Medici e Danilo Papa neo segretario regione Liguria, nonché responsabile Nazionale Centro Studi Long Covid Sinalp Medici.
“I sistemi sanitari delle varie nazioni sono messi a dura prova ed ancora lo sono per la fase acuta della pandemia, che colpisce in particolare i soggetti fragili sia per patologie croniche in atto che per situazioni socio – economiche critiche.
“La risposta- si legge ancora nella nota- non può che essere globale sia a livello di vaccinazione estesa a tutti i popoli che una revisione dei sistemi socio .sanitari per renderli più resilienti.
“Pertanto possiamo identificare tre ondate, quella sanitaria, con crisi del sistema ospedaliero, quella economica, con crollo dei sistemi produttivi nazionali, la terza, che sta prendendo forma in questi mesi. Questi sono gli esiti a lungo termine dell’infezione da Coronavirus, definiti Long Covid.
“Si tratta -ribadiscono i segretari Sinalp- di una sfida socio-sanitaria di proporzioni globali, che può interessare un 10 o20% della platea che ha contratto l’infezione, anche paucisintomatica, quindi un numero enorme di persone, molte in attività lavorativa con danno sia alla persona che al nucleo familiare che alle comunità.
La risposta sarà l’organizzazione di equipe multi-disciplinari, operanti in rete sul territorio nazionale per curare ed assistere gli interessati e le loro famiglie”.
“Insomma i quadri clinici sono in evoluzione, pertanto le istituzioni si devono dotare di una cabina di regia organizzativa -scientifica, – replicano i segretari Sinalp- per essere sempre aggiornati ed operativi in tempo reale, allo scopo di dare la migliore risposta ai bisogni dei cittadini”.