PALERMO – Oltre duemila persone sbarcate in 24 ore e due navi quarantena per cercare di alleggerire la pressione degli sbarchi. Questa la situazione al momento sull’isola di Lampedusa, alle prese con la prima vera grande emergenza immigrazione del 2021. Tra ieri e oggi sulla più grande delle isole Pelagie si sono verificati venti sbarchi: grandi barconi che hanno lasciato le sponde del Nordafrica per viaggiare verso l’Europa, ma anche piccole imbarcazioni alla deriva. Gli ultimi quattro sbarchi nella notte, che hanno portato sull’isola altre 630 persone. All’interno dell’hotspot di contrada Imbriacola la situazione è già al collasso, con oltre duemila e cento persone, mentre la prefettura di Agrigento studia un piano di trasferimenti che vede coinvolto il traghetto di linea ‘Sansovino’, che collega le Pelagie con Porto Empedocle, e le due navi-quarantena ‘Splendid’ e ‘Azzurra’. La prima è già a Lampedusa, la seconda arriverà in mattinata. E la polemica politica è pronta a montare.
“Questa è la stagione dell’arrivo dei migranti, un aumento era atteso. Le tragedie in quel mare sono ormai una costante dolorosissima: se non troviamo una soluzione per non farli partire, è un problema. Non farli partire vuol dire anche ridurre la speranza di chi parte di riuscire nel suo intento, che è quello di entrare in Europa: capisco che sia brusco da dire, ma magari non partono”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a “Mattino cinque” su Canale 5. “Credo che ci vorrebbe più coraggio con la Libia: i blocchi navali magari sono inutili, ma credo che l’Italia dovrebbe avere il coraggio di essere sulle coste della Libia – prosegue il governatore – lasciarli nelle mani di aguzzini su quelle spiagge e non farli partire o rimpatriarli è un’alternativa che l’Italia non dovrebbe avere e, allora, bisognerebbe avere il coraggio di essere lì”. (www.dire.it)