Roma – IL CTS si è riunito ieri per fornire indicazioni rispetto allo sviluppo e adozione di protocolli che una volta definiti possano consentire una data di riapertura delle attività del comparto discoteche e locali di pubblico spettacolo nella stagione estiva.
In via preliminare il CTS ha sottolineato come:
· il quadro epidemiologico attuale sia caratterizzato da una circolazione contenuta del virus SARS-CoV-2 nel territorio nazionale ma allo stesso tempo stia emergendo progressivamente la variante delta che secondo ECDC è destinata diventare dominante nei paesi europei nei mesi estivi;
· quest’ultima è caratterizzata da una capacità di trasmissione significativamente più alta rispetto alla variante Alfa e richiede, per ottenere un’efficace protezione, il completamento dell’intero ciclo vaccinale;
· le attività di questo settore siano note come tra quelle a maggior rischio di trasmissione e come anche nel passato recente sia stato confermata questa tipologia di rischio
· gli utenti di queste tipologie di attività in larga parte appartengono alle fasce di età più giovani che allo stato attuale sono tra quelle con le coperture vaccinali più basse in particolare se ci si riferisce al ciclo vaccinale completo e rappresentano anche i soggetti intrinsecamente più suscettibili a diffondere la variante Delta caratterizzata da maggior capacità infettante rispetto alle varianti attualmente in circolazione;
In questo contesto, pertanto, l’apertura delle discoteche, può essere considerata laddove i protocolli prevedano che:
1. le attività siano limitate ai contesti che possano garantire lo svolgimento esclusivamente all’aperto;
2. l’ingresso sia essere limitato ai possessori di un certificato verde valido che non può essere sostituita da autocertificazione;
3. l’affollamento non possa superare il 50% della capienza massima ivi incluso il personale di servizio e dipendente;
4. Chiunque abbia una temperatura superiore a 37,5 o sintomatologia compatibile con Covid-19 eviti di accedere;
5. sia garantita la tracciabilità degli utenti presenti;
6. l’utenza sia resa consapevole che tali attività tra quelle a maggior rischio di assembramento e trasmissione del virus SARS-CoV-2 che è pertanto necessario adottare comportamenti responsabili e tali da ridurre il rischio di trasmissione;
7. le eventuali attività di ristorazione e bar siano soggette alle regole già vigenti;
Il CTS raccomanda infine che le Autorità Sanitarie Locali e le altre istituzioni coinvolte nella sicurezza siano coinvolte nella validazione e rispetto dei protocolli di prevenzione ed igienico sanitari a garanzia del massimo rispetto delle misure di sicurezza.
Silvio Brusaferro
Portavoce del Comitato Tecnico Scientifico