Roma – Dopo aver scritto e pubblicato un romanzo autobiografico e un romanzo storico, l’autrice abruzzese Roberta Rubini si cimenta nel genere letterario del racconto con: Storie italiane sotto cieli stranieri”.
Si tratta, infatti, di una raccolta di racconti nella quale, attraverso la narrazione di storie antiche e storie dei nostri giorni, alcune conosciute, altre meno, altre ancora anonime, viene affrontato il delicato tema dell’emigrazione degli italiani all’estero.
I racconti sono introdotti da una prefazione firmata dal poeta e paesologo Franco Arminio (“Questo libro è prezioso perché parla dell’emigrazione degli italiani all’estero. Nonostante sia un fenomeno vasto non ci sono molte opere letterarie che ne parlano…/Queste storie italiane sotto cieli stranieri, bellissimo anche il titolo, si fanno leggere con piacere e con dolore…/Questo libro ci fa pensare alle sofferenze di chi emigra. A lettura finita il pensiero va a chi riposa in cimiteri stranieri. La letteratura serve anche a riportare in vita gli assenti. Questa raccolta di racconti assolve pienamente il suo compito”).
Il primo racconto dal titolo “Un paese ci vuole”, ha inizio con le parole di uno dei passaggi più belli tratto da “La luna e i falò” di Cesare Pavese, e tra il serio il faceto mostra l’attaccamento alle radici, alla terra d’origine da cui nasce la sofferenza dovuta all’abbandono, non sempre forzato ma pur sempre difficile del proprio paese e soprattutto dei propri cari. Una lettura per riflettere e per non dimenticare quando gli altri eravamo noi.
I primi tre racconti (“Un paese ci vuole”, “Halifax” e “L’eroina di Monongah”), sono già stati premiati in diversi concorsi letterari nazionali.