Roma – L’educazione fiscale come strumento prioritario per aumentare la compliance, questa la tesi di fondo da cui muove il report Building a Tax Culture, Compliance and Citizenship: A Global Source Book on Taxpayer Education, pubblicato di recente dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Il report dell’Ocse passa in rassegna 140 iniziative realizzate in 59 Paesi in tutto il mondo suddivise in tre principali ambiti: la didattica (destinata sia ad adulti, sia a bambini e ragazzi), la comunicazione e l’assistenza ai contribuenti. Di queste iniziative il 30% è stato realizzato in Europa, il 27% in Africa, il 17% in Asia, il 5% in America e il 2% in Oceania. I dati sono stati raccolti tramite un questionario inviato alle Amministrazioni fiscali nazionali che lo hanno compilato fornendo informazioni sulle iniziative messe in campo.
L’educazione fiscale nelle scuole
Le attività didattiche rappresentano il 44% del totale e la maggior parte di esse ha come target gli studenti, seguiti da imprese e singoli contribuenti. L’obiettivo principale di queste attività è spiegare che pagare le tasse è importante per costruire una società che funzioni sempre meglio garantendo uguali servizi a tutti i cittadini e, per raggiungere questo scopo, nella maggior parte dei casi le Amministrazioni fiscali collaborano con le istituzioni scolastiche.
Su questo fronte, la platea più numerosa è rappresentata dai Paesi dell’America latina, dall’Argentina al Cile, dalla Colombia al Perù, le amministrazioni fiscali sono impegnate da anni in attività didattiche per gli studenti. Non mancano esperienze di altre latitudini, tra cui quelle del Giappone e dell’Italia: tra le iniziative censite in quest’ambito, infatti, anche Fisco e Scuola, il programma di educazione alla legalità fiscale avviato dall’Agenzia delle Entrate nel 2004.
Dialogo con le imprese, campagne di comunicazione verso i cittadini
Undici Stati, invece, portano avanti un programma di incontri e webinar dedicati alle imprese, soprattutto a quelle medio-piccole, con l’obiettivo di spiegare loro le principali novità fiscali, aiutandole così negli adempimenti tributari.
Sul fronte della comunicazione, le campagne descritte nel report puntano non solo a fornire informazioni fiscali, ma anche a raggiungere obiettivi di più ampio respiro, mirando a costruire una relazione di fiducia con i contribuenti e a migliorare nel tempo la percezione e l’immagine che i cittadini hanno delle autorità fiscali e, di conseguenza, anche dei Governi.
Le campagne di comunicazione utilizzano vari strumenti per dialogare con i cittadini: tv, radio, spot, social, prodotti editoriali, eventi, comunicazioni scritte rivolte a specifiche categorie di contribuenti, e cercano di utilizzare un linguaggio semplice e chiaro che renda accessibile una materia complessa come quella tributaria. Tra gli esempi citati, la campagna di comunicazione integrata lanciata nel dicembre 2018 dall’Israel Tax authority (Ita) per stimolare i contribuenti all’utilizzo dei pagamenti elettronici attraverso l’attività di media relation, l’uso di social media e l’organizzazione di incontri con gli stakeholder di riferimento o quelle promosse negli Usa dall’Irs (Internal revenue service) per incentivare la compliance da parte delle grandi imprese (Large business and international active campaigns).
L’assistenza corre sul digitale
La terza categoria di iniziative censite dal report riguarda lo sviluppo di strumenti e servizi di assistenza digitale per i contribuenti come chatbot, e-mail, social media, software e altre soluzioni web. In questa categoria sono anche incluse le campagne di comunicazione realizzate per far conoscere ai cittadini i nuovi servizi fiscali disponibili online, come ad esempio quella promossa dall’Agenzia delle Entrate dal 2015 sulla dichiarazione precompilata.
Il report dell’Ocse non si limita ad offrire una panoramica internazionale sulle iniziative di educazione fiscale, ma offre anche spunti e indicazioni, analizzando nella parte finale alcune questioni importanti per progettare iniziative efficaci: dalla definizione degli obiettivi alla verifica delle risorse umane e finanziarie disponibili, dall’individuazione del target e di eventuali partner alla gestione dei progetti, dei tempi di realizzazione all’utilizzo di strumenti di monitoraggio e valutazione.