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Cartelle esattoriali, cancellato l’aggio gravante sui contribuenti

Roma – Con il provvedimento del direttore dell’Agenzia  Entrate di ieri 18 gennaio 2022, è stato approvato il nuovo modello di cartella di pagamento, che “annuncia” le novità contenute nell’ultima legge di bilancio in tema di eliminazione, dal 1° gennaio 2022, dell’aggio dovuto dai debitori, per rimborsare le spese di gestione del servizio nazionale di riscossione.
L’articolo 1, comma 15 e seguenti, della legge n. 234/2021, ha infatti previsto che il costo di remunerazione del servizio, per i carichi affidati al gestore della riscossione nazionale a decorrere dal 1° gennaio 2022, graverà prevalentemente sul bilancio dello Stato. Ora la novella è evidenziata nel contenuto informativo delle relative cartelle che invitano al pagamento delle somme iscritte a ruolo.

In particolare, in conseguenza della nuova disciplina, è stata abolita la quota di oneri di riscossione a carico del debitore nella misura fissa del 3% delle somme iscritte a ruolo, in caso di pagamento entro il sessantesimo giorno dalla notifica della cartella e del 6% delle somme iscritte a ruolo e dei relativi interessi di mora in caso di assolvimento del debito oltre il suindicato termine di legge. Allo stesso modo, per le ipotesi di riscossione spontanea (articolo 32, Dlgs n. 46/1999), non è più dovuta, dal debitore, la quota pari all’1% delle somme iscritte a ruolo.

In ogni caso, a carico del debitore restano invece le spese relative alle procedure esecutive e cautelari e le spese di notifica della cartella di pagamento e degli eventuali ulteriori atti di riscossione.

Come detto, il nuovo modello, che non fa più alcun riferimento agli oneri di riscossione a carico del debitore, verrà utilizzato per le cartelle di pagamento relative ai carichi affidati agli Agenti della riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2022, mentre, per quelli affidati fino al 31 dicembre 2021, indipendentemente dalla data di notifica della cartella che potrà avvenire anche successivamente, dovrà essere usato il modello precedente, quello approvato con il provvedimento del 14 luglio 2017.

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