ROMA – Nel nuovo decreto Energia è stata introdotta una riduzione temporanea delle aliquote di accisa sui carburanti: si tratterebbe della somma di venticinque centesimi . Il condizionale è d’obbligo dai i tempi che corrono. Nella giungla degli aumenti generalizzati e smisurati, anche la Procura di Roma ha aperto una inchiesta. Un ago nel pagliaio, però almeno la magistratura ha dato un segno. Abbiamo visto lievitare i prezzi di minuto in minuto, non con poche preoccupazioni e ricadute sulle aziende e sulle famiglie.
E così il governo sconta la benzina al suo popolo, e gli toglie quel poco e fino a fine Aprile. Orbene non crediamo certo che entro quella data i valori di mercato possano ritornare allo stato quo ante. Quando una cosa aumenta difficilmente torna indietro. E dovremo ora abituarci a pagare la benza a peso d’oro. Ovviamente l’acetato di turno non se ne accorge, sempre venti euro mette. Solo che gli diminuiscono i chilometri di percorrenza e dovrà rimetterla prima. Solo che quando parte non se ne accorge, parte e basta.
Le ricadute sono nella filiera dei trasporti, ed in tutto un meccanismo che vede aggravi di costi insostenibili. Non per tutti, infatti la politica non deve fare certo i conti con i centesimi giornalieri. E per non parlare delle bollette. L’elemosina è servita, e sarà surrogata da qualche ulteriore aumento già in atto.