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Emergenza, dal covid in uscita al nuovo start up della guerra

ROMA – Finisce lo stato di emergenza covid tanto caro alla politica, ma ne incombe un’altro. Brodo di giuggiole dunque per un’arco parlamentare che vede riposta la propria salvezza proprio nella guerra in atto. Il rischio per il popolo normale è quello di un nuovo stato di emergenza che sia relativo alla guerra e quindi ai rischi che ne consegue. La guerra, è infatti un argomento che è utile per continuare a tenere il popolo italiano sufficientemente terrorizzato, in maniera tale da garantire staticità ad oltranza grazie ad eventuali e varie.
Il covid pure si è assuefatto con se stesso.

Ma non è finito, anzi i contagi sono in rialzo ma tutto torna alla normalità. I sermoni dei funebri virologi sono scomparsi, al loro posto incombe la guerra. Serate e giornate intere con somministrazione di ansia pubblica, si risolvono solo con la scelta di canali alternativi, scegliendo film scemi che almeno riescono a strappare un velo di riso.

E mentre il popolo fa i conti con le conseguenze della guerra in atto che vanno in sommatoria con quelle nefaste del covid, lo scenario è cambiato. In due anni il divario sociale è accentuato, e la distanza tra governo e governati è immensa. Il popolo vittima di se stesso non reagisce e gli sta bene tutto, finanche pagare la benza a cinque euro al litro, tanto sempre venti euro se mettono alla pompa, poi che si facciano meno chilometri è un problema che viene dopo. E che certo non riguarda gli aurei culi che ghignano e se la ridono alle spalle di chi ce li ha messi.

Ma chi ce li ha messi è capace anche di ripetere il medesimo errore e quindi quella fascia di menti illuminate che ancora si trovano finiranno per scegliere di stare con il sistema poichè c’è una ampia parte di popolo indifendibile e che non vuole farsi difendere.

Il Papa è stato chiaro peraltro: “i potenti decidono ed i poveri muoiono”.  Da una parte c’è chi grazie al popolo si diverte alla battaglia navale versione 2022, e dall’altra chi per obbligo e chi per ideali è in combattimento.

Dunque ora termina lo stato di emergenza per il covid, con la fatidica data del 31 Marzo 2022, forse destinata ad entrare nella storia. Ma non ci si facciano illusioni. Il peggio non è affatto passato e anzi deve ancora venire. Perchè incombe una recrudescenza di omicron 2 che ovviamente sarà l’argomento successivo da utilizzare nel caso in cui la guerra dovesse finire anzitempo.

Se perdura, la gente può anche infettarsi tanto gli ospedali non si riempiono come prima e questa era la preoccupazione della politica. Non riuscire a gestire il soccorso pubblico.

Certo è che i motivi per decretare un nuovo stato di emergenza, relativo alla guerra potrebbero esserci tutti, non tanto per essere parte integrante di un conflitto, quanto per gli effetti che subisce il popolo. E con il pretesto di difenderlo dal caro carburanti, caro materie prime, caro autostrade e caro tutto, si giustifica un bel nuovo stato di emergenza motivo guerra.

Chi conosce la costituzione repubblicana sà che l’art. 60 recita testualmente:

“La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra.” …  .. .

Ciò significa che potrebbero esserci le giuste premesse per non votare, forse per eliminare anche tale diritto e tenerci gigini vari in perpetua prorogatio. Tanto il divano non lo toglie nessuno. Sempre chè non arrivino gli ufficiali giudiziari prima o poi a sequestrare anche quello con annesso televisore ultra Hd con digitale terrestre aggiornato.

Il popolo sovrano? Ma de che.

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