Roma – La frana di ieri mattina, sull’autostrada A24 nei pressi di Roviano, ha tutti i contorni di una tragedia annunciata e miracolosamente scampata. Se la frana si fosse innescata un paio di ore prima, in questa mattina di un giorno feriale, con l’abituale traffico dei pendolari, le conseguenze sarebbero state ben più gravi. Fortunatamente non è andata così, ma da oggi Abruzzo e Lazio sono un po’ più lontani, soprattutto per chi deve raggiungere la Capitale.
Strada dei Parchi non ha alcuna responsabilità per eventi che sono completamente fuori dal proprio controllo e che sono stati oggetto di ripetuti ed annosi confronti con il Ministero concedente, incontri che in dieci anni hanno prodotto solo carte e buchi nell’acqua.
La frana ha avuto origine in un’area molto lontana dalle pertinenze autostradali. Ha scavalcato le reti di consolidamento dei versanti manutenuti da Strada dei Parchi e abbattuto le recinzioni del confine autostradale, probabilmente innescata dalle improvvise e abbondanti precipitazioni su un terreno compromesso dalla lunga siccità.
Che l’area fosse interessata da numerose frane è ben noto al Ministero e al Commissario Straordinario, a partire dall’ottobre del 2013, quando fu presentata per la prima volta una proposta di variante tra gli svincoli di Carsoli e Vicovaro, ed è stato rappresentato innumerevoli volte dai tecnici della Concessionaria.
Da allora, le quindici proposte e simulazioni di PEF hanno sempre ribadito l’urgenza e l’importanza della variante, che permetterebbe tra l’altro di accorciare il percorso e di renderlo più sicuro con una galleria, abbandonando una parte dell’infrastruttura vecchia e mal costruita.
Da ultimo, il Commissario Straordinario Maurizio Gentile aveva inserito, in un primo momento, il progetto di variante nella rosa dei lavori da finanziare con la massima urgenza, senza tuttavia dare poi seguito alla proposta del Concessionario e senza affidare i lavori per cui i fondi sono già disponibili.
L’episodio di oggi, che avremmo voluto con ogni mezzo evitare se solo fossimo stati messi nella condizione di farlo, dimostra ancora una volta come siano giustificate le richieste di assumere urgenti decisioni da parte del Governo, anche in considerazione dell’importanza vitale di questa autostrada per i collegamenti dei territori abruzzesi e della Valle dell’Aniene con la Capitale.
In attesa di capire come le Amministrazioni, Provincia di Roma e Comune di Roviano, intendano intervenire per mettere in sicurezza un’area sottoposta alla loro responsabilità, la concessionaria, per far fronte alle necessità dei pendolari e all’incombente fine settimana di Pasquetta, sta studiando soluzioni tampone, che probabilmente prevederanno uno scambio di carreggiata, con tutti i disagi che una circolazione a corsia unica per senso di marcia comporta. Già per domani mattina è stato fissato un sopralluogo con esperti dell’Università La Sapienza di Roma.
Soluzioni che saranno comunque temporanee e non risolutive. In attesa ancora e purtroppo che il Governo, dopo il commissariamento del MIMS da parte del Consiglio di Stato per la mancata conclusione dell’iter amministravo previsto, si decida ad approvare il nuovo Piano Economico Finanziario (PEF) come previsto dalla L. 228 del 2012, 10 anni fa. PEF, come ricordato anche dal Presidente Marsilio in una nota, che porterebbe finalmente all’approvazione di interventi non più rinviabili (sicurezza antisismica, nuove e adeguate reti per evitare l’invasione della fauna, piano gallerie, il contenimento dei pedaggi).