Come oggi 32 anni fa moriva Aldo Fabrizi: Pietrucci (Centro Auto Roma srl): “è orgoglio di autentica romanità”
ROMA 2 APR 2022 – Mesta ricorrenza nel mondo della cinematografia e della romanità. Come oggi, il 2 aprile 1990 concludeva la sua esistenza terrena il grande attore Aldo Fabrizi per approdare nell’eterna dimensione.
Una figura che ha saputo raccontare in dolceamaro uno spaccato di vita di cui oggi abbiamo molta nostalgia. Ha saputo interpretare molti aspetti: attore, regista, sceneggiatore, produttore, comico e anche poeta, ma soprattutto è stato uno dei maggiori esponenti della romanità al cinema, insieme ad altri attori di prima categoria come la grande Anna Magnani e Alberto Sordi.
La sua forza è stata quello di interpretare sia ruoli comici che ruoli drammatici in tutta la sua carriera, mostrando la sua versatilità in ogni pellicola.
Nacque a Roma il 1°novembre 1905 da una famiglia umile, sua madre deteneva un banco al mercato rionale di Campo de’ Fiori. Orfano di padre a soli 11 anni, Aldo Fabrizi raccolse l’energia per mandare avanti la famiglia, composta oltre che dalla madre anche da cinque sorelle tra le quali Elena Fabrizi, meglio nota come “Sora Lella”,.
Tantissime le interpretazioni cinematografiche che lo hanno caratterizzato. In via Raimondo Montecuccoli, ove ha sede il Centro Auto Roma srl di Gianluca Pietrucci, Fabrizi diede il meglio di sè in un dramma destinato ad entrare nel cuore del pubblico strappando lacrime ed emozioni.
“Roma città aperta – commenta Gianluca Pietrucci – è uno dei tesori della nostra cinematografia, dove maggiormente oggi riusciamo a comprendere il dramma che quegli attori raccontavano: gli orrori della guerra. La sinergia con Anna Magnani, la autenticità espressiva di Aldo Fabrizi costituisce per noi un orgoglio anche a distanza di tanti anni: romanità e altruismo interpretati magistralmente. Noi del Centro Auto Roma srl siamo orgogliosi di lavorare in questa strada, via Montecuccoli nella quale ogni giorno respiriamo la storia dei grandi artisti come lui. Riposi in pace”.
Nel 1996 l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ebbero anche a dedicargli un francobollo, facendolo così entrare anche nella storia della filatelia italiana.