ROMA – Continua la raccolta dei dati epidemiologici aggregati di casi Covid-19 anche con il finire dello stato di emergenza. E’ una circolare del ministero della Salute che lo prevede, indicando i criteri: “Dopo il 31 marzo 2022, visto lo scenario attuale, Regioni e Province autonoma raccolgono i dati” e “li comunicano quotidianamente al ministero della Salute e all’Istituto superiore di sanità. Queste modalità saranno oggetto di successive e progressive rivalutazioni con le Regioni e le Province autonome”.
Nell’ultimo monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sulla pandemia si riscontra una stabilità epidemiologica.
E’ stabile anche l’occupazione delle terapie intensive al 5% (un anno fa segnava il 39%) e solo la Sardegna (al 13%) supera la soglia di allerta del 10%, secondo gli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 10 aprile 2022.
“Adesso le nostre autorità sanitarie hanno disposto il secondo richiamo, la cosiddetta quarta dose, per ottantenni, ospiti delle Rsa e anziani fragili. – spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza – In autunno valuteremo un richiamo più esteso anche per le altre fasce d’età. Mi fa piacere che Ema e Ecdc abbiano dato la stessa linea anche agli altri Paesi europei”.
Bisogna quindi insistere con la vaccinazione.
“Non deve passare il messaggio che è finito tutto, – afferma Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia – purtroppo non è così e dobbiamo continuare a stare attenti. Bisogna individuare alcune regole minime dalle quali non derogare mai, per esempio la mascherina al coperto io penso e temo che dovremo continuare a tenerla finché saranno trovate soluzioni definitive per guarire da questo terribile virus”.
“E’ un periodo ancora di grande rischio – dichiara anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – perché il calo che stiamo registrando è quello che abbiamo avuto sempre in questa stagione, non sappiamo se rappresenti un calo effettivo”.
Mentre il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, evidenzia che “quello che la pandemia ci lascia è una visione drammatica dal punto di vista del personale sanitario: noi abbiamo un numero enorme di ruoli da ricoprire, di servizi da effettuare, purtroppo abbiamo una scarsità di personale e questa è una vera e propria emergenza nazionale”.
Omicron BA.2 ha definitivamente soppiantato Omicron 1 ed è ormai responsabile di oltre il 90% delle infezioni Covid nel mondo. E’ quanto si legge nell’ultimo bollettino dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità.