Mesotelioma per esposizione amianto, il Tribunale di Roma condanna l’Inail
Ezio Bonanni (Osservatorio Nazionale Amianto): “una sentenza storica, perché sancisce il primo riconoscimento giudiziale per un bancario rispetto ai 113 casi censiti”
Nel giudizio presso il Tribunale di Roma, Giudice del Lavoro Dott. Luca Redavid, è stato dimostrato come il funzionario fosse stato esposto ad amianto nel complesso immobiliare di Viale dell’Arte a Roma per la tardività delle bonifiche, e anche per il fatto che nel corso della manutenzione dello stabile e degli impianti vi era amianto a spruzzo e vi fu dispersione di fibre, ma non fu omessa la sospensione dell’attività dei funzionari.
Le indagini ispettive del 2007 sull’immobile mostrarono, inoltre, che la bonifica effettuata negli anni ’80 era stata solo parziale e che l’amianto cadeva dal soffitto dei corridoi sulla testa dei dipendenti. Fu riscontrata presenza del minerale spruzzato sul soffitto della mensa, che era in cattivo stato di conservazione. Le fibre killer furono trovate anche nelle condutture dell’aria. I rilevi fotografici hanno mostrato infatti prove della presenza di asbesto. Gli altri lavori di bonifica furono eseguiti soltanto dal 2009.
Durante la causa, il Tribunale di Roma ha accertato in modo inequivocabile che in tale istituto di credito fu presente la fibra killer che ha determinato l’insorgenza del mesotelioma del funzionario, anche Il CTU medico legale, Rossella Benedetta Castrica, ha confermato la natura professionale e il nesso eziologico della patologia del ricorrente con l’attività lavorativa.
Ora l’Osservatorio Nazionale Amianto procederà con l’azione di risarcimento dei danni, chiamando in causa l’Istituto di Credito, ora Intesa San Paolo.
L’ONA ha costituito lo sportello per l’assistenza delle vittime di mesotelioma, le quali possono richiedere l’assistenza medica, anche come seconda opinione oltre all’assistenza legale.