ROMA – Sono 119 le proposte di interventi per aumentare l’efficienza delle reti idriche ricevute dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) nell’ambito delle opere inserite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) volte a ridurre le perdite d’acqua e digitalizzare e migliorare il monitoraggio delle reti. Si è infatti chiusa il 31 maggio la prima scadenza temporale per la presentazione delle proposte, che saranno finanziate per un importo di 630 milioni di euro. La seconda, per interventi pari a 270 milioni, si chiuderà il prossimo ottobre. I lavori, per complessivi 900 milioni di euro, devono essere appaltati entro settembre 2023 e realizzati entro marzo 2026, secondo le tempistiche stabilite dal Pnrr. Prosegue a ritmo serrato l’impegno del Mims per l’attuazione del Pnrr, che vede nella tutela e nella valorizzazione delle risorse idriche una delle principali aree di intervento, per potenziare la resilienza dei territori alla crisi climatica, migliorare la qualità della vita delle persone e ridurre le disuguaglianze.
Le 119 proposte pervenute alla prima scadenza superano di gran lunga i 630 milioni di euro messi a bando: ammontano infatti a 2,1 miliardi euro, importo che sale a 2,6 miliardi considerando i cofinanziamenti da parte dei soggetti attuatori. Le regioni interessate sono 17, per un totale di 3.363 comuni. In particolare, 28 proposte (per circa 630 milioni di euro) riguardano interventi da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno. La Commissione di valutazione già istituita, insieme all’Arera (Autorità di Regolazione per Energia reti e Ambiente), eseguirà l’istruttoria degli interventi presentati verificando il rispetto dei requisiti previsti nel bando e valutando dal punto di vista tecnico le proposte. Entro luglio sarà definita la graduatoria e successivamente il Mims procederà al finanziamento degli interventi selezionati fino all’impegno delle risorse disponibili per la prima finestra temporale.