Relazione antidroga 2022, Lamorgese: «Risultati che premiano la professionalità delle Forze di polizia»
ROMA Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, con riferimento ai risultati contenuti nella relazione annuale presentato oggi al Viminale dalla direzione centrale per i servizi Antidroga, ha sottolineato ancora una volta il «grande impegno di magistratura e forze di polizia nella lotta al narcotraffico. Le operazioni condotte nel 2021 evidenziano lo sforzo investigativo sul territorio nazionale ed a livello internazionale che ha consentito, tra l’altro, il sequestro di oltre 20 tonnellate di cocaina, un risultato senza precedenti che premia la professionalità e la dedizione di tutto il personale».
«Contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti anche nelle piazze virtuali – ha ribadito la titolare del Viminale -, secondo un trend generale di aumento dei reati che sfruttano le potenzialità della rete, è fondamentale per salvaguardare la sicurezza dei cittadini e tutelare i nostri giovani».
L’analisi della Dcsa ha fatto registrare una crescente ripresa delle importazioni di stupefacenti nei luoghi di stoccaggio e, soprattutto, verso i Paesi di destinazione finale, una diversificazione dei metodi di trasferimento, un adattamento delle rotte e dei vettori, a conferma proprio della capacità del network criminale di riadattare i propri assetti logistici e organizzativi alle nuove dinamiche economiche e sociali determinate dalla crisi pandemica. A fronte di tale ripresa, si registra altresì un’impennata dei sequestri di droga rispetto all’anno precedente: dalle 59 tonnellate rinvenute nel 2020, si è saliti alle 91 tonnellate del 2021, con un incremento percentuale del 54,04%.
Nel corso della conferenza – alla presenza del vice direttore generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Rizzi, del direttore centrale per i servizi antidroga Antonino Maggiore e, collegati da remoto, di tre esperti per la sicurezza impiegati in aree strategiche per le rotte della droga (Colombia, Argentina, Turchia) – è stato dato atto dell’apprezzamento espresso dal capo della Polizia, direttore generale della Pubblica Sicurezza, Lamberto Giannini, che ha sottolineato il valore strategico, all’interno del dipartimento della Pubblica Sicurezza, della Dcsa “una delle più longeve e riuscite espressioni di collaborazione interforze. I dati della Relazione annuale 2022 testimoniano la forza, la costanza e l’efficacia dell’azione di contrasto delle Forze di polizia nazionali che, nel 2021, hanno fronteggiato la piaga del narcotraffico, incrementando i sequestri di oltre il 50%”.
Dal rapporto emerge, inoltre, l’importanza e il potenziamento dell’attività di collaborazione internazionale nel contrasto al narcotraffico, attraverso un maggiore impulso a ulteriori accordi tecnici bilaterali, i cosiddetti Memorandum Operativi Antidroga (MOA) – destinati a promuovere e facilitare le iniziative investigative congiunte e, soprattutto, le operazioni speciali – il ruolo sempre più strategico svolto dalla rete degli Esperti per la Sicurezza, 18 dirigenti e ufficiali delle Forze di polizia impiegati nelle aree più interessate alle rotte della droga.
Nelle sue conclusioni, il prefetto Rizzi ha sottolineato il dato caratterizzante del narcotraffico di rispecchiare l’evolversi dei tempi e la grande capacità di metamorfosi delle organizzazioni criminali nazionali e internazionali che «richiede un rafforzamento della cooperazione internazionale di polizia e delle indagini sulle piattaforme criptate dove viaggiano le comunicazioni criminali».
«L’attenzione delle Forze di polizia di tutto il mondo si deve concentrare sulle aree da cui partono le rotte del narcotraffico come la Tripla Frontera in Sudamerica, al confine tra Argentina, Brasile e Paraguay dove operano insieme i cartelli criminali più pericolosi del mondo. Solo cooperando sarà possibile smantellare le reti dei signori della droga», ha concluso Rizzi che ha voluto dedicare la conferenza al giovane magistrato paraguaiano Marcelo Pecci assassinato lo scorso 10 maggio.
I dati del Report
I sequestri di cocaina, che, “l’exploit” del 2019 e del 2020, in cui i volumi erano arrivati, rispettivamente a 8,2 tonnellate e 13,6 tonnellate, raggiungono la quota di 20,07 tonnellate (+47,66%), traguardo assoluto senza precedenti nel passato.
La forte crescita dei sequestri di droga riguarda anche la “cannabis”, sia in termini di hashish (+113%) sia di marijuana (+135%), che resta lo stupefacente più sequestrato in Italia: 67,7 tonnellate totali, oltre due terzi di tutta la droga sequestrata dalle Forze di polizia, a fronte delle 29,6 del 2020 a riprova di un livello costantemente elevato della domanda. Segnalata anche una consistente produzione outdoor nazionale, soprattutto in Sardegna (+498% di marijuana e +150,62% di piante rispetto all’anno precedente).
I sequestri di eroina, pari a kg 567,52 (+10,61%) sono in lieve aumento, con un dato sostanzialmente in linea con la media dell’ultimo quinquennio, con una diminuzione di quelli avvenuti presso la frontiera terrestre, punto d’ingresso nazionale dalla tradizionale “rotta balcanica”.
Drastica flessione dei sequestri di droghe sintetiche (-99,03%), ma il risultato risente dello straordinario rinvenimento nel 2020, nel porto di Salerno, di 14 tonnellate di amfetamine. In termini assoluti la quantità di droga sintetica intercettata nel 2021, pari a 137,95 kg, rappresenta, al netto del citato sequestro del 2020, il secondo valore più alto di sempre, dopo quello registrato nel 2017 (167,48 kg).
Un dato preoccupante è il rilevante aumento dei sequestri di sostanze liquide: 90 litri di GBL e quasi 6 litri di GHB, due potenti e pericolosi sedativi dissociativi, utilizzati anche come rape drugs, quando somministrati a vittime inconsapevoli. Sostanze già note ma che, nel 2021, sono tornate alla ribalta della cronaca per la scoperta di un vasto fenomeno di spaccio tramite siti di vendita on line, che ha portato a triplicare i sequestri rispetto all’anno precedente.
32 sono le nuove sostanze psicoattive intercettate dalle Forze di polizia nel 2021, di cui 5 mai individuate prima in Italia e che sono state oggetto di segnalazione al Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP).
Sedici morti in meno per overdose nel 2021 (293 rispetto a 309 del 2020), confermano poi il trend in diminuzione dei decessi.