ROMA – Questa volta in lockdown va il governo dei migliori. Fiducia anche se risicata viene garantita dal centrosinistra a Draghi che ha alzato i toni provocando le reazioni del centro destra che non partecipa alla votazione. Un epilogo non tanto annunciato, in quanto molto era riposto nelle parole di Draghi. Il premier acclamato a tutti i livelli, però non è riuscito a convincere e probabilmente durante il dibattimento e negli ultimi tempi è apparsa sempre piu’ evidente la sua vicinanza al Pd. Cosa che ha irritato e non poco.
Il governo va dunque in lockdown e salvo conigli trovati nel cappello di Mattarella, gli italiani si avviano finalmente alle elezioni. Molti parlamentari potranno conservare solo un ricordo degli scranni godendo però dei privilegi aurei e delle pensioni e vari ammennicoli in prima battuta tanto contestati e poi ben fruiti.
Il problema è politico, probabilmente Letta con atteggiamento saccente e spocchioso, non è riuscito a tenere il legame con i pentastellati, e si è appiattito sul premier e su una politica che non è piaciuta.
Si paga lo scotto dell’armamento all’Ucraina, di decisioni oltranziste e che hanno evidenziato sempre più distacco tra il governo ed il popolo. Fa sorridere la Gelmini messa a fare il ministro da Forza Italia ed ora si indigna perchè gli si toglie la poltrona ed esce dal partito.
Che dire, al momento sembra ci sia solo la soluzione urne, ma potrebbe non essere così.