Colle di Tora, lo scrittore Andrea Lo Vasto presenta la sua trilogia dedicata alla Valle del Turano
Colle di Tora – Dopo il successo ottenuto con il suo primo libro “11 Numero Perfetto”, con l’uscita degli altri due libri che la casa editrice Media&Books ha voluto pubblicargli, “90 minuti insieme” e “Uno qualcuno diecimila”, lo scrittore Andrea Lo Vasto ha potuto concludere la trilogia dedicata all’antica Dea Sabina Vacuna e alla Valle del Turano. La trilogia, già presentata ad Ascrea e a Castel di Tora alla presenza di un nutrito pubblico, verrà riproposta, a grande richiesta, il giorno 15 settembre alle ore 18, presso La Casa del Direttore, in via Parodi 104 a Colle di Tora, nell’ambito dell’evento “Residenza d’artista” giunta ormai alla quinta edizione.
Interverranno Marco di Pietro e Amalia Mancini. Un ringraziamento a Laura ed Enrica De Sanctis, eccezionali padrone di casa. L’idea, ma soprattutto i vari messaggi della trilogia sono piaciuti molto e non mancano le proposte per poterlo presentare negli altri borghi coinvolti ossia Paganico, Posticciola e Stipes. Avremo quindi altre occasioni per incontrarlo di nuovo e leggere le sue storie. Ma di che cosa si tratta?
“11 Numero Perfetto” è il primo volume; esce nel 2018 ed è una fiaba che parla essenzialmente d’amore: amore per i luoghi dell’infanzia, la Valle del Turano, tra ricordi e nostalgie, ma soprattutto amore per il calcio, il tifo per la propria squadra del cuore, spesso incontrollabile, soprattutto se si ha la fortuna di condividerlo con gli amici. Immagina che sei paesi Ascrea, Paganico, Castel di Tora, Colle di Tora, Stipes e Posticciola abbiano una sorta di cervello unico amministrativo, che non ci siano più barriere e che calciatori ex atleti, personaggi della società civile etc. etc., si uniscano per un progetto comune che è uno stadio di calcio e viene costruito questo stadio bellissimo all’inglese sfruttato tutto l’anno. Gli abitanti iniziano a guardare con favore a questa iniziativa e nasce una squadra sul modello di una squadra professionale. Dietro i nomi dei calciatori di serie B degli anni ’70 ci si può riconoscere un giocatore di Colle di Tora, di Castel di Tora, di Ascrea, di Paganico Sabino. Dopo quattro anni pubblica altri due libri, “90 Minuti Insieme” e “Uno qualcuno diecimila”.
Con “90 Minuti Insieme” il fenomeno socio calcistico adotta il nome di Vacuna che è il nome dell’antica Dea Sabina; la nuova associazione sportiva è proprio dedicata all’antica Dea Vacuna. Il libro ruota attorno al Borgo Valturano e alla volontà di riemergere dalla crisi nella quale era sprofondato, centro nato dall’unione di sei borghi Ascrea, Castel di Tora, Posticciola, Paganico, Stipes e Colle di Tora. Libro cronachistico per chi ama le cronache sportive con una precisione tecnica e una capacità narrativa molto plastica. Non mancano riferimenti ad altri borghi della provincia di Rieti: Vacone, Fiumata, Poggio Bustone, Lisciano, Sigillo, Farfa, Leonessa, Amatrice, Orvinio, Collalto, Mompeo e Vazia.
Il campionato è lungo e duro e la squadra coagula sempre maggiore interesse nelle persone, influenza le scelte esistenziali, i paesi iniziano a ripopolarsi e questi spazi vuoti iniziamo a riempirsi. Valturano, nove mesi prima, era solo un vecchio paese con problemi. Le persone che lo abitavano non volevano arrendersi ad una realtà fin troppo evidente e il calcio diventa un mezzo per risollevare l’intera comunità scuotendola dall’inerzia negativa che l’accompagnava da ormai troppo tempo. Il borgo si ripopola e ciò contribuisce ad aprire le menti di chi ama questi luoghi già ad altri e più complessi pensieri. Ed ecco ipotizzata e realizzata la cittadina ideale.
“Uno qualcuno diecimila” non parla di calcio ma dell’entusiasmo che il calcio ha prodotto nel territorio e racconta dell’Associazione sportiva Vacuna. Nel frattempo Valturano è cresciuto ed ha raggiunto i diecimila abitanti, una cittadina a tutti gli effetti. Il calcio può essere la base su cui innestare un discorso di socializzazione differente. Immagina diecimila abitanti che ripopolano questa nuova cittadina. Una comunità completa tutta unita, autosufficiente da ogni punto di vista, dal successo della piccola imprenditoria, alla funzione pubblica efficiente, un grado di occupazione massima e il ritorno di moltissime persone che, originarie del posto, sono andate a vivere fuori trovando vantaggioso tornare a vivere qui. Il sogno che diventa realtà, ricca, fiorente che produce quasi tutto ciò che serve ad una comunità, interessando non più solo la provincia di Rieti ma anche quella di Roma e de L’Aquila.
Per info contattare: Amalia Mancini, 3478304511