REDAZIONE ESTERI – È partito ufficialmente oggi da Tirana il progetto EU4LEA, European Union For Law Enforcement Agencies, finalizzato a potenziare la capacità delle Forze di polizia albanesi e dell’autorità giudiziaria ordinaria e speciale (Procura generale e Procura speciale anticorruzione), nell’ottica di elevare gli standard di sicurezza in linea con l’apertura dei negoziati per l’accesso nell’Unione europea (Ue).
Il programma, di durata biennale, è finanziato dall’Ue e realizzato in consorzio con Austria, Spagna e Lituania. L’Italia, in qualità di driver del programma, ha la supervisione dei settori più rilevanti, come il contrasto al crimine organizzato, con focus su produzione e traffico di stupefacenti, lotta alla corruzione, contrasto ai reati ambientali, sicurezza stradale, polizia di prossimità.
In linea con i progetti precedenti, nell’ambito di EU4LEA è strategico il momento all’assistenza nel settore delle risorse umane (selezione e reclutamento), della formazione (negli ambiti di polizia scientifica, analisi criminale, polizia stradale, investigazioni su reati associativi) e dell’approvvigionamento di equipaggiamenti e attrezzature per i compiti istituzionali (sistemi informatici, kit di polizia scientifica, tecnologia per le investigazioni).
«Sicurezza in Albania significa sicurezza per l’Italia, per l’Unione Europea e per il mondo intero», ha commentato il vicedirettore generale della Pubblica Sicurezza, direttore centrale della Polizia criminale, Vittorio Rizzi, presente alla cerimonia di lancio insieme con il ministro dell’Interno della Repubblica albanese Bledar Çuçi, l’ambasciatore dell’Unione europea in Albania Christiane Hohmann e l’ambasciatore d’Italia in Albania Fabrizio Bucci.