GENOVA – Riappropriarsi del centro storico, incentivare la nascita di “spazi vitali” e di attività commerciali nei carruggi per restituire a quei luoghi maggiore sicurezza e offrire ai cittadini migliori condizioni di vivibilità. Così la prefettura di Genova prosegue nell’azione quotidiana di contrasto e recupero del degrado urbano.
In una strategia portata avanti insieme al comune, si punta a rivitalizzare la zona partendo da una maggiore presenza di studenti universitari e all’apertura di nuovi esercizi. Da un lato, quindi, l’intesa tra il prefetto Franceschelli e il rettore Delfino per tenere aperte le porte dell’Ateneo che danno sulle piazze e sui vicoli sotto via Balbi. Dall’altra l’invito, alla libera iniziativa commerciale, ad utilizzare le agevolazioni disponibili per dare avvio a nuove attività: con il bonus affitto, in poco più di un anno, ne sono state aperte 70.
«La riqualificazione non passa solo dalle divise», ha dichiarato il prefetto Franceschelli, «ma anche dai negozi, da chi li frequenta, da chi ci lavora e ci vive, dalla luce, dalla pulizia”. “Non si possono organizzare soltanto pattugliamenti e controlli spot ma bisogna approfondire la lettura del problema nella sua declinazione sociale».
L’azione punta anche al contrasto del fenomeno dell’abusivismo e dei contratti in nero, una zona d’ombra del malaffare che spesso cela illegalità e traffici di droga nel quartiere. Fondamentale, in tal senso, il comportamento costruttivo e collaborativo dei cittadini dimostrato sino a oggi, che non hanno esitato a segnalare situazioni ambigue.
Il prefetto, in una recente intervista, anticipa l’avvio di una rilevante attività di indagine «su coloro che, nelle zone più critiche dei vicoli, affittano in nero appartamenti dove vivono più persone rispetto a quelle dichiarate».
