Il sorriso di una donna è comparabile solo alla bellezza della natura
Le donne come un codice esistenziale, difficile da decifrare
EDITORIALE – Festa delle donne? solita routine annuale, come se ci dimenticassimo per il resto dei 364 giorni che loro esistono, come una sottocategoria sociale, donna e famiglia è l’immagine sacra che deve essere impressa nella coscienza collettiva. Ma i loro sogni, i loro pensieri, le loro emozioni, fragilità, paure, dove sono? Questo è quello che si può ricordare e dire di loro? Solo questo? Due parole per dire quanto sono importanti e quanto vittime di barbarie? Per afferrare una minima parte di ciò che sono, bisognerebbe immedesimarsi nelle loro vesti, come vivono e percepiscono il mondo, certo non è cosa semplice anche perché pensano una cosa e un secondo dopo l’esatto opposto.
Tuttavia immaginiamo, lasciamo correre la fantasia quasi che più si avvicina alla realtà, come un fotogramma le immagini scorrono, loro sono velo sottile che si squarcia al primo taglio, ma anche durissimo resistente ad ogni avversità, cada l’universo intero e loro sono ancora li a resistere, cuore dolce, sensibile come quando tocchi un fiore che sboccia e subito si ritrae perché interrotto nella sua apertura, pensieri emotivi come tempeste che scombussolano e rivoltano l’ordine, ma anche luce e vita.
Si può intuire come vivono costantemente in contraddizione come se l’anima le spingesse verso la loro natura più bella ma di colpo forze oscure ottenebrano il cammino. Badano a più figli contemporaneamente, provvedono all’economia domestica rendono il loro luogo d’abitazione un giardino di rose, offrono tutto il loro amore per il compagno e la prole, del loro lavoro tutto è preciso, pulito e impeccabile o per lo meno imperfetto nella sua perfezione. Se solo una cattiva parola o gesto violento le colpisce hai rovinato ciò che di più bello esiste, nel Talmud ebraico si dice <<Dio conta le lacrime delle donne>> i violenti non lo sanno, gli uomini non lo sanno è l’ignoranza la peggiore delle bestie.
Questa terra da una parte è il paradiso terrestre dall’altra una bolgia infernale, demoni vestiti d’uomini che stuprano, uccidono, colpiscono verbalmente e fisicamente e le lacrime delle donne sono come una reazione ad una ferita, quando ci si taglia esce il sangue.
Questo è quello che dobbiamo comprendere ogni singolo giorno che le donne ma come ogni essere vivente sono la gioia e la somma bellezza dell’intelligenza creativa, degne in ogni istante del rispetto sacrale, occorre conservare e preservare la loro rarità, differenza, bellezza travolgente, sensibilità incomprensibile, occorre anche capire che non sono l’altra metà ma sono ciò che costituisce l’intero senza il quale nulla ha senso.