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Focus a Pordenone su caporalato e lavoro nero in provincia

PORDENONE – Caporalato e lavoro nero sono fenomeni presenti ma non particolarmente diffusi in provincia di Pordenone, come emerge dall’attività ispettiva e di controllo effettuata nel 2022, in modalità autonoma o coordinata, dagli enti competenti e dalle Forze di polizia. È importante, tuttavia, proseguire nella strategia integrata di contrasto al fenomeno avviata in prefettura, dove ieri si è svolta una nuova riunione di coordinamento, presieduta dal prefetto Domenico Lione e con la partecipazione del vicequestore vicario, dei comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della direttrice dell’ispettorato territoriale del Lavoro di Udine-Pordenone, delle direttrici delle sedi territoriali di Inps e Inail e della struttura complessa Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro dell’azienda sanitaria Friuli occidentale (Asfo).

Verifiche e controlli effettuati l’anno scorso, concentrati in particolare su quei settori del comparto produttivo locale particolarmente a rischio per la stagionalità dell’attività, per la tipologia di manodopera o per motivi di congiuntura economica, hanno dimostrato l’efficacia di un approccio condiviso e integrato, fatto di circolarità delle informazioni e verifiche coordinate, pianificate periodicamente.

In quest’ottica, durante la riunione è già stata programmata una prossima riunione a ridosso di luglio, per analizzare i risultati dei controlli del primo semestre 2023 su eventuali casi di caporalato, sfruttamento e lavoro nero.

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