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Dal love bombing alla svalutazione: i comportamenti ricorrenti in una relazione tossica. Interviene Paola Fendoni

Quando parlo con le persone che hanno o stanno vivendo una relazione tossica e gli elenco i comportamenti tipici dei narcisisti, queste rimangono a bocca aperta e il commento che solitamente ricevo è: “come fa a conoscere la mia storia se è la prima volta che ci vediamo? Ha descritto per filo e per segno quello che è capitato a me!”

A parte le specifiche peculiarità di ogni relazione, lo schema di manipolazione e di creazione della dipendenza affettiva da parte della persona narcisista, che essa sia una donna o un uomo, segue sempre la stessa sequenza di comportamenti e di eventi.

Il love-bombing è la prima fase, quella in cui il narcisista ti dimostra che lui (o lei) è la persona ideale per te, quella sempre presente. Se stai male, lui c’è. Se un tuo parente ha un problema, lui c’è. Qualsiasi cosa tu voglia, lui la realizza.

In questa fase vengono gettati i pilastri della dipendenza affettiva che si farà molta fatica ad abbandonare, anche per il carico di endorfina, dopamina e serotonina che il nostro organismo produce e che ci fa sentire amati e felici. Non c’è una durata prefissata per il love-bombing. Può durare una settimana (una settimana intensa di passioni e amore) oppure mesi.

Come in tutte le relazioni nelle fasi iniziali la passione la fa da padrona, ma in una relazione tossica di punto in bianco il comportamento può cambiare, nonostante ci siano state già delle avvisaglie nascoste però dalle attenzioni.

Il narcisista inizia ad allontanarsi: se prima ti inondava di messaggi, ora non ti risponde più. Se prima voleva sentire la tua voce al telefono, ora il telefono è costantemente irraggiungibile, se avevate progettato un fine settimana di relax vi dirà che ve lo siete sognato e che non ne avete mai parlato. Anzi, vi dirà di non chiamarlo più perché voi siete una persona cattiva e malvagia che lo sta stalkerizzando!

In questa fase chiamata della svalutazione viene messa in dubbio la tua salute mentale. Ti renderà responsabile dei suoi comportamenti. E tu ci crederai. Da questo punto iniziano anche le minacce e i ricatti.

Se ti deve dei soldi, non li rivedrai più. Ti isolerà da tutti, tranne da quelli che individuerà lui come affidabili. Provocherà litigi per delle banalità o per cose di cui ti accuserà di fare, di cui tu sei totalmente all’oscuro.

Nonostante queste violenze, la tua dipendenza affettiva ti terrà legata a lui e verrà rafforzata fino ad arrivare al giorno dello scarto, ossia quando al narcisista non servi più, quando ha spento tutte le tue energie e a quel punto ha bisogno di cercare altro che possa nutrire il suo ego, ed è molto probabile che quell’altro l’abbia già trovato da tempo.

Non che dopo lo scarto finisca, perché minacce e ricatti saranno sempre all’ordine del giorno.

In questa fase la vittima, nonostante il male ed i torti subiti, continuerà a cercarlo e a sperare nel suo ritorno. Sembra una cosa da folli, eppure è così che funzionano le relazioni tossiche ed è per queste dinamiche che è molto difficile riuscire ad uscirne da soli.

E’ molto importante prevenire e saper riconoscere che ci si sta immergendo in questa spirale che ci porterà a perdere la nostra autostima e rispetto di sé.

In conclusione, quali sono i comportamenti ricorrenti nelle relazioni tossiche?

Possiamo individuarne 6:

Controllo e gelosia eccessivi: uno dei segni più comuni di una relazione tossica è il controllo eccessivo di un partner sull’altro. Questo può manifestarsi attraverso la gelosia estrema, il monitoraggio costante delle attività dell’altro, il divieto di socializzare con amici o familiari, la limitazione dell’indipendenza personale, ecc…

Manipolazione emotiva: le persone coinvolte in relazioni tossiche spesso fanno uso della manipolazione emotiva per controllare l’altro partner. Questa manipolazione può assumere diverse forme, come minacce di abbandono, l’uso della colpa per ottenere ciò che si desidera, il distorcere la realtà per far sentire l’altro partner in colpa, ecc…

Cicli di abuso: le relazioni tossiche spesso presentano cicli di abuso che possono essere sia fisici che emotivi. Questi cicli includono una fase di tensione crescente, seguita da un episodio di abuso, seguita poi da una fase di “luna di miele” in cui l’aggressore si scusa e promette di cambiare. Tuttavia, il ciclo si ripete nel tempo.

Isolamento sociale: un partner tossico può cercare di isolare l’altro dalla famiglia, dagli amici e dagli altri supporti sociali. Questo può rendere più difficile per la vittima trovare sostegno esterno e allontanarsi dalla relazione tossica.

Mancanza di rispetto e supporto reciproco: una relazione sana si basa sul rispetto reciproco e sul sostegno emotivo. Nelle relazioni tossiche, invece, spesso manca il rispetto reciproco. I partner possono insultarsi, umiliarsi o denigrarsi a vicenda. Il sostegno emotivo è limitato o addirittura assente.

Violazione dei confini personali: in una relazione tossica, uno o entrambi i partner possono violare i confini personali dell’altro. Questo può includere invasioni della privacy, forzare o costringere a fare cose contro la propria volontà, violenza fisica o sessuale, ecc…

Se riconosci questi comportamenti nella tua relazione o di qualche tuo caro è importante cercare subito aiuto e prendere le distanze dal soggetto che le sta attuando, prima che sia troppo tardi.

 

Per saperne di più si rimanda al canale Youtube di Paola Fendoni: https://www.youtube.com/@paolafendoni

Per contattare Paola Fendoni: paolafendi@gmail.com

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