EDITORIALE – Il termine psicologia può spaventare, instillare pregiudizio e chiusura, quando ne sentiamo parlare o mentre stiamo leggendo, subito la nostra reazione è quella di non volerne avere a che fare, si cambia pagina o si chiude l’argomento, di fatto è una fuga dalla nostre ombre interiori di cui abbiamo timore e ignoto. Sembra un argomento astruso e da spremi meningi, un qualcosa che hanno a che fare solo i pazzi intellettuali, in verità è ciò che riguarda tutti da cui non si può scappare, perché è la nostra stessa esistenza e come essa si manifesta. La nostra identità, la nostra individualità, sfumatura colorita che ci fa apparire diversi ed unici ed è li, sempre presente e governa le nostre attività del pensare e del sentire, la coscienza.
Ma cos’è la psicologia?
La psicologia è quella branca scientifica e d’indagine che studia i fenomeni della psiche(dal greco-ψυχή- psyché: anima, soffio intelligente) o della mente, ossia tutte quelle caratteristiche della persona, dell’uomo riguardanti le sue aree cognitive, emotive, sociali, comportamentali e spirituali. Nata sin dagli albori della civiltà, con la filosofia, la metafisica, l’esoterismo, il misticismo sviluppatasi poi nel corso del tempo, assumendo successivamente caratteristiche scientifiche ed analitiche dopo la rivoluzione positivista del settecento e definita a fine ottocento nel secolo scorso con Wilhelm Wundt che fondò a Lipsia il primo laboratorio di psicologia sperimentale. A seguire i padri della psicologia moderna con Freud, Jung che hanno posto le fondamenta di grande valore e sostanza, permettendo cosi di volare in alto con le neuroscienze.
Un breve excursus necessario di derivazione storica che ora ci può lasciar liberi di approfondire meglio la ratio di questo articolo, camminando per il sentiero oscuro e sconosciuto che è in noi.
Perché abbiamo parlato di anima, cosa ha a che fare con la scienza ? Eppure non c’è niente di più scientifico che parlare, comprendere, studiare, le leggi che governano la vita e quindi noi stessi.
Di cosa siamo fatti e come funzioniamo?
Noi esseri umani siamo organismi complessi dotati d’intelligenza autocosciente, ovvero quell’intelligenza vitale che ci fa dire “io sono” siamo fatti di materia, il nostro corpo, di anima che è l’energia vitale che sottostà a tutti processi di sviluppo, di movimento e d’aggregazione, è l’unione della nostra parte eterica, emotiva e mentale, mentre lo Spirito è l’entità universale imperitura dirigente e causante d’ogni cosa.
Noi, il nostro regno, quello umano, tralasciamo per ora gli altri regni, siamo tripartiti quindi di corpo, anima e spirito e questa tripartizione che è tutta un’unità è la nostra costituzione. Lo Spirito si manifesta attraverso l’anima e quest’ultima attraverso il corpo, che è il mezzo d’espressione e di manifestazione di ciò che non è tangibile o energetico. Possiamo pensare, parlare e muoverci grazie a tutto ciò, attraverso la canalizzazione dello spirito intelligente nel cervello e in ogni cellula del nostro corpo.
Potreste dire come facciamo a sapere se tutto questo è vero, se esiste? E bene ci sono evidenze scientifiche oggi che dimostrano che queste cose esistono d’avvero come per esempio l’esatto momento in cui l’anima lascia il corpo, catturato dallo scienziato russo Konstantin Korotkov, direttore del Research Institute of Physical Culture di San Pietroburgo, che avrebbe fotografato una persona con un dispositivo bioelettrografico nel momento esatto in cui è deceduta.
Korotkov ha scattato la foto con la tecnica Kirlian: il metodo, adottato dal Ministero della Salute russo ed utilizzato da oltre 300 medici in tutto il mondo come forma di monitoraggio per malattie come il cancro, è stato perfezionato da Korotkov con tecnica GDV (Gas Discharge Visualization) che ha poi applicato su una persona in punto di morte.
Secondo Korotkov, l’ombelico e la testa sono le parti che per prime perdono la loro forza (cioè l’anima) mentre l’inguine ed il cuore sono le aree che vengono abbandonate per ultime.
Lo scienziato ha affermato che le immagini da lui ottenute dimostrerebbero che l’anima ritorna più volte nel corpo, specie in caso di morte violenta o improvvisa, come se manifestasse uno stato confusionale e ritornasse nel corpo nei giorni seguenti alla morte: lo scienziato ascrive il fenomeno ad energia non utilizzata che è contenuta nell’anima. Per Korotkov più la morte è improvvisa e non naturale, più l’anima, rappresentata dalle onde elettromagnetiche fosforescenti, resta a lungo vicino al corpo, quasi stentasse ad accettare l’improvvisa separazione.
Per Korotkov, la tecnica potrebbe essere utilizzata per monitorare tutti i tipi di squilibri biofisici, per le diagnosi in tempo reale ed anche per svelare se una persona possiede poteri psichici.
Dunque il cervello è la sede in cui la mente, la coscienza o anima si esprime nelle funzioni biologiche, grazie all’esperimento prodotto dal fisico inglese Roger Penrose e Stuart Hameroff medico statunitense, in cui dimostrano che la coscienza si ha all’interno dei microtubuli del nostro encefalo precisamente a causa del fenomeno gravito quantistico di quest’ultimi.
La coscienza, produce i fenomeni della mente a causa della falsa identificazione con la nostra persona, separandosi dall’aspetto essenziale di ciò che la costituisce. Infatti il pensiero quando attraversa i neuroni si riflette, come la luce nel cristallo, separandosi dalla sorgente.
L’identificazione, con il corpo e con tutti quei processi ad esso associato, ci inganna, facendoci credere di essere persone ossia maschere come il significato latino denota.
Questa falsa immagine produce tutte quelle attività di equilibrio, di salute o di squilibrio, malattia. La paura, la rabbia, la frustrazione, l’ansia, l’invidia, la gelosia, l’odio per gli altri e per se stessi ecc, sono appunto quegli squilibri emotivi generati dalla nostra psiche che ci rendono schiavi ed infelici. Quindi per essere felici dobbiamo trasformare tutte quelle situazioni viziose e destabilizzanti in virtù di comportamento. Non è facile, ma grazie alla discriminazione mentale, osservando l’attività in atto possiamo tendere pian piano all’autocontrollo, questo con il tempo annullerà ogni turbamento portando sicurezza e stabilità.
Conoscere ed indagare come siamo fatti è essenziale alla nostra felicità. Non possiamo evadere in eterno dalle nostre paure e ignoranze. Conoscere se stessi è preliminare alla conoscenza della vita.