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Transizione digitale: collaborazione fondamentale per obiettivi

Roma – “La collaborazione tra il Governo centrale, le Regioni e le istituzioni locali è fondamentale per raggiungere gli obiettivi comuni nel campo della transizione digitale”, dichiara l’Assessore (Umbria) Michele Fioroni, Coordinatore della Commissione per la Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione della Conferenza delle Regioni, che ha partecipato per la Conferenza delle Regioni all’odierna riunione del Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD).
“Durante il Comitato interministeriale per la transizione digitale, – spiega Fioroni – tra i molti temi trattati, è stata presentata la nuova strategia per la banda ultra larga che sembra essere uno strumento molto importante per la crescita del Paese per colmare gap e ritardi accumulati in questi anni. Grazie a un’efficace collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, potremo affrontare le sfide del futuro e garantire una società sempre più connessa e innovativa per tutti i cittadini italiani. Per questo desidero ringraziare il Sottosegretario Butti per aver coinvolto seriamente le Regioni in questa importante fase di definizione delle politiche digitali del nostro Paese”.
“Oggi serve più di tutto aumentare le competenze presenti nelle amministrazioni in tema di cybersecurity, – aggiunge Fioroni – attivando il prima possibile un reclutamento straordinario dei profili professionali informatici specializzati. L’Italia ha queste competenze, ha le tecnologie necessarie, ora è il tempo di fare un largo piano assunzioni e di investimento per la pubblica amministrazione, dai comuni fino al governo centrale”.
Riguardo al tema della cybersicurezza di infrastrutture critiche, Fioroni osserva: “È evidente che viviamo in un’epoca in cui la dipendenza dai dati è sempre più diffusa e in cui i rischi di attacchi informatici sono in aumento e non è facile contrastarli. I software utilizzati dai cybercriminali per attaccare i sistemi informatici delle proprie vittime sono definiti ‘malware’, ovvero applicativi creati appositamente per penetrare le difese informatiche e danneggiare i device, agendo contro l’interesse degli utenti. Una delle tipologie di malware più diffuse di recente è il ransomware (tecnicamente ‘software per il riscatto’), ovvero un particolare tipo di software malevolo che, una volta penetrato in una rete, cripta le informazioni contenute al suo interno chiedendo alla vittima di pagare un riscatto per avere nuovamente accesso ai propri dati”.
Come coordinatore della Commissione per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, “ho più volte manifestato la nostra intenzione di svolgere un ruolo proattivo per difendere fino all’ultima ‘porta d’ingresso’ del più piccolo ente locale. Ovviamente é fondamentale che le reti strategiche siano dotate delle tecnologie e delle infrastrutture necessarie per garantire un adeguato livello di cybersicurezza”.
“Bisogna però considerare che l’azione di prevenzione è fondamentale per non vanificare gli sforzi in termini tecnologici – prosegue Fioroni – Il rapporto del Censis denominato ‘Il valore della cybersecurity’, pubblicato il 22 aprile 2022, mette in evidenza quanto gran parte della popolazione italiana risulti ancora ampiamente impreparata ad affrontare problematiche di sicurezza informatica”.
Nella seconda riunione del Comitato interministeriale per la transizione digitale (Citd) presieduta dal Sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, e’ stata presentata la proposta di Revisione della Strategia nazionale per la banda ultralarga. Articolata in quattro aree di intervento con 25 iniziative complessive, la nuova Strategia prevede investimenti per circa 2,8 miliardi di euro, anche mediante l’utilizzo delle economie derivanti dalle gare finanziate dal Pnrr, previa approvazione da parte della Commissione europea.
La nuova Strategia si pone l’obiettivo di: assicurare la copertura del Paese con reti fisse e mobili di ultima generazione con capacita’ pari o superiore a 1 Gigabit/s; estendere la copertura della rete mobile 5G (stand alone) all’intero territorio nazionale; sostenere l’adozione dei servizi della rete fissa ad altissima capacita’, con un take-up del 50% entro il 2026; favorire la creazione di una rete di Edge Cloud Computing, per garantire la qualita’ dei servizi e consentire notevoli risparmi per gli operatori.
Quest’ultima misura rappresenta una delle prime iniziative in tal senso da parte di un governo europeo. La Strategia, da sottoporre al via libera del Consiglio dei Ministri, mira inoltre ad aumentare le competenze, la capacita’ di pianificazione e di monitoraggio degli interventi e a sostenere concretamente l’innovazione del settore.
Nel corso della riunione e’ stato affrontato anche il tema dell’interoperabilita’. Il Sottosegretario Butti ha illustrato i benefici della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, aperta a tutte le Pa italiane da ottobre 2022 per gestire e autorizzare lo scambio semplice e sicuro di informazioni tra tutte le Pa, favorendo cosi’ i processi di digitalizzazione. Sono state proposte delle azioni amministrative volte ad accelerare la messa in interoperabilita’ di tutto il patrimonio informativo pubblico.
Per quanto riguarda il tema dell’identita’ digitale, e’ stato presentato il cronoprogramma volto ad avviare il percorso evolutivo degli attuali schemi di identita’ digitale in Italia attraverso lo sviluppo, entro 12 mesi, del Wallet italiano, in linea con il quadro europeo di riferimento.
Butti ha fatto il punto anche sullo stato di attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico. E’ stato presentato il percorso normativo in corso, frutto della collaborazione con il Ministero della Salute, a partire dal parere positivo espresso dal Garante al nuovo regolamento. L’occasione e’ stata utile per condividere i risultati ottenuti nell’attuazione del progetto, grazie ad un’intensa attivita’ di confronto con le amministrazioni coinvolte.
 E’ infine stato affrontato il tema dell’Intelligenza Artificiale (IA). Per accelerare gli sviluppi in questo ambito sono stati proposti degli interventi volti ad aggiornare il “Programma Strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024” (attraverso l’istituzione di un nuovo comitato di esperti), nonche’ la costituzione di un fondo di venture capital, creato dal Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, per le startup e le Pmi innovative e per favorire l’adozione dell’IA nella Pa.

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