La firma dell’accordo è avvenuta in apertura della giornata dei lavori di “JAZZ & DIGITAL: Diamo ritmo all’innovazione”, il 1° meeting nazionale della Commissione per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, organizzato dalla Regione Umbria in qualità di coordinatrice, in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e Province autonome e la Fondazione Umbria Jazz, quindi nella cornice della manifestazione Umbria Jazz 2023. L’evento è stato infatti denominata Jazz&digital.
Hanno sottoscritto l’Accordo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, e il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, delineando così una road map comune per raggiungere la sovranità digitale del Paese.
“Noi rischiamo – spiega il presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – di rimanere totalmente esclusi da fette di mercato e di opportunità per le nostre imprese e cittadini se non andiamo verso una digitalizzazione importante”, nel corso della firma insieme al sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, dell’accordo per promuovere una stretta collaborazione tra Governo e Regioni sull’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
“Si tratta – sottolinea Fedriga – di un rafforzamento della collaborazione tra la Conferenza delle Regioni e il Governo nell’ambito digitale perché le grandi sfide del Pnrr al 2026 devono trovare una pubblica amministrazione in grado di innovarsi e una infrastruttura in grado di reggere l’innovazione”. Fedriga, dopo avere ricordato che in Italia c’è una situazione diversificata da regione a regione, ha poi affermato: “Penso che dobbiamo sfruttare le peculiarità delle singole regioni per creare un sistema nazionale che funzioni. Il rischio sarebbe quello di centralizzare il tutto e non avere le risposte necessarie. Devo dire che il Governo e il sottosegretario Butti hanno capito la situazione e su questa direzione si sta sviluppando una collaborazione importante”.
La preoccupazione nel percorso di trasformazione digitale “non è né l’infrastruttura né i software, ma cambiare le procedure”: “Tutti i procedimenti dentro alla pubblica amministrazione devono digitalizzarsi altrimenti si rischia semplicemente di mettere su schermo quello che prima stava su carta e sarebbe un fallimento”.